Hamsik, il Brescia e la benedizione di Del Piero: «Quello lì va preso» - Calcio News 24
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2017

Hamsik, il Brescia e la benedizione di Del Piero: «Quello lì va preso»

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hamsik napoli gennaio 2017

Brescia-Juventus 3-1, una sconfitta amara nella trionfale risalita dalla B e un pomeriggio da campione per Marek Hamsik. Che, però, non sarà mai della Juventus

Matteo Serafini ha 28 anni, una carriera dignitosamente modesta tra Serie C e Serie B, un talento a sprazzi, professione: trequartista di provincia, quelli a cui il destino si ricorda quasi sempre di regalare almeno un giorno da ricordare. Quello di Serafini è il 10 marzo del 2007, un sabato pomeriggio tiepido a Mantova, dove si gioca Brescia-Juventus per una squalifica del campo bresciano. Il lungo purgatorio bianconero è quasi alla fine e il logorio morale sta sfilacciando volontà e concentrazione dei campioni, che quel giorno hanno pochissima voglia. Una figuraccia: vince il Brescia 3-1 e Serafini segna una tripletta memorabile. Il primo gol è un pallonetto da 40 metri che infilza Buffon fuori posizione, il secondo è una rovesciata in area, il terzo è un tiro violentissimo dal limite dell’area che va a infilarsi quasi sotto l’incrocio. La storia, per quel giorno, ha trovato il suo eroe. Del Piero ne ha scelto un altro.

SEGNI DEL DESTINO – Se in quel pomeriggio Serafini fa l’amore con la partita più bella della sua vita, c’è un suo compagno che amministra in modo meno esuberante il suo talento e fa cose da campione probabilmente sapendo di esserlo. Ha una faccia da ragazzino e i capelli tutti sparati in alto, gioca a centrocampo da dove verticalizza che è un piacere, combatte che è una grana per gli avversari e non sbaglia un passaggio. Si chiama Marek Hamsik e non è proprio una novità per gli addetti ai lavori: se ne parlotta dall’inizio del campionato di B, perché fa pure gol ed è tenuto d’occhio da parecchie squadre. Per Del Piero è una folgorazione. Si fionda dai dirigenti Jean Claude Blanc e Alessio Secco: «Dobbiamo assolutamente prendere quello lì. E’ un talento puro, non facciamocelo sfuggire». Lo rassicurano: è già nelle loro liste, proveranno ad affondare il colpo. Ovviamente non sono i soli. Hamsik sta dando troppo nell’occhio e Del Piero non è certo il primo ad aver notato, seppure da più vicino degli altri, lo slovacco. E le due squadre più attente sono lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu e il Napoli di Pierpaolo Marino, che sta seguendo Hamsik dalla stagione precedente. Ma la Juventus è la Juventus, può permettersi di irrompere in una trattativa non ancora conclusa.

IL PASSATO – I dirigenti quindi provano a insinuarsi nell’asta per Hamsik e da parte del Brescia trovano una certa disponibilità. Come ricorda “Tuttosport”, però, non ad accettare alcuni giovani bianconeri come formula di pagamento: Hamsik si vende in contanti e la richiesta è di cinque milioni di euro. La Juventus si ritrae, quasi indispettita, lo Shakhtar mette sul piatto la somma richiesta, il Napoli rilancia a 5,5 e su Tuttosport del 29 giugno, la pagina del mercato titola: «Colpo Napoli: preso Hamsik». Nell’articolo i dettagli: «I campani hanno versato ai lombardi circa 5,5 milioni di euro e hanno fatto sottoscrivere al centrocampista slovacco un contratto quinquennale da 400 milioni». Del Piero si arrabbia. I dirigenti della Juventus fanno spallucce: troppi 5,5 milioni per un ventenne. Un anno dopo, quando inizia a scintillare da subito con la maglia del Napoli, provano in tutti i modi a convincere Marino: c’è la comproprietà di Zalayeta da discutere e molti altri giocatori vengono tirati in ballo. Ma restano chiacchiere di mercato.

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