Marek Hamsik, capitano e bandiera del Napoli, si è raccontato in una lunga e interessante intervista

Dici Hamsik, pensi Napoli, visto l’indissolubile legame che li lega. Il Capitano, oggi, ha concesso una “one to one” a Repubblica: «Sentivo che Napoli era il posto giusto per me e ho voluto che lo diventasse, a tempo indeterminato. Questa maglia è diventata la mia seconda pelle, mi gratifica essere considerato una bandiera. Il ricordo più bello in azzurro? La prima Coppa Italia, erano tantissimi anni che i tifosi stavano aspettando una vittoria del Napoli».

Hamsik ha, quindi, aggiunto: «La lotta è serrata e noi siamo lì, con Inter e Roma. Ma la Juventus resta la favorita, come sempre. Missione record e gol? Macchè. La mia missione sarà compiuta soltanto con la vittoria dello Scudetto. Deve essere quello il punto di arrivo della mia lunga storia con il Napoli. Se ho carisma e tempra da leader? Si può essere leader in molti modi e io ci provo dando l’esempio ai miei compagni, in campo e fuori. Ci pensa Sarri a sbattere i pugni sul tavolo, nel nostro spogliatoio. Numero 17 sulle spalle? Con il numero 17 ho segnato 114 gol e arriverò presto a 115. Chissà che non sia oggi, il giorno giusto».