2017

Guidolin attende con calma: «Non sono ossessionato dal ritorno in panchina»

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Francesco Guidolin vuole un’esperienza nuova, ma può aspettare: «Il Napoli di Sarri mi piace molto. Mi piacerebbe allenare una nazionale»

Amante del ciclismo, non vede l’ora di scalare la prossima montagna. Francesco Guidolin è fermo dopo la fine dell’avventura con lo Swansea in Premier League e attende novità, anche se si gode l’attuale veste di commentatore tecnico per Fox Sports: «Non sono ossessionato dal rientro in panchina, anzi… aspetto una proposta che mi arricchisca professionalmente, non economicamente. Magari all’estero, in una nazionale. Ho bisogno di qualcosa che mi tocchi il cuore». A proposito di nazionali, lui è stato a un passo da quella italiana nell’estate 2014: «Non ho ricevuto telefonate dirette, ma avevo segnali: poteva esser questione di ore. Più tardi, in occasione di un avvenimento a Coverciano, il presidente federale mi ha confermato di aver pensato a me: è stato gratificante essere in corsa con Conte per la carica di commissario tecnico».

PASSATO E FUTURO – La Serie A vista da fuori è particolare: «Mi piace molto il Napoli di Sarri: gioca un calcio bello, veloce ed elegante, con la palla sempre a terra. Loro o la Juve per il titolo? Dipenderà dalla Champions, ma forse la spunterà il Napoli, perché ha un giocatore fondamentale in più: la consapevolezza di sé, della propria forza». Scenario diverso in Europa: «Guardo molto il City di Guardiola – conferma Guidolin a “La Gazzetta dello Sport” -. Pep ha avuto bisogno di un anno per capire l’Inghilterra. Manchester City-Napoli? Bellissima partita, aperta a ogni risultato». Sui possibili giocatori a disposizione, Guidolin ha le idee chiare: «Mi sarebbe piaciuto allenare Buffon. Avremmo trovato una bella sintonia: chi ha Buffon, si ritrova con una bella parte del lavoro di spogliatoio già sbrigata». Rimpianti non ce ne sono: «In periodi diversi, Inter e Lazio mi hanno cercato. Nel 2004 ebbi contatti con la Juve, ma poi presero Capello. Nel 2013 De Laurentiis mi chiamò per il Napoli, ma dissi no perché ero convinto di restare a Udine per sempre. Comunque no, non ne ho: sono fiero dei risultati che ho raggiunto, raggiungendo l’Europa per otto volte e conquistando quattro promozioni».

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