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Guida alla Serie A 2017/2018: pregi e difetti delle venti contendenti

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Guida alla Serie A 2017/2018: l’analisi di tutte le squadre del nostro campionato, pregi e difetti formazione per formazione

ATALANTA (3-4-2-1): Berisha; Toloi, Caldara, Masiello; CASTAGNE (Hateboer), DE ROON (Cristante), Freuler, Spinazzola (GOSENS); ILICIC (ORSOLINI), Gomez; Petagna.

COSA VA – Soprattutto la difesa, confermata dopo la fantastica stagione scorsa e straordinaria nell’intesa tra i tre centrali. Ottimo anche il cavallo di ritorno De Roon per non accusare troppo l’addio di Kessié, in avanti Ilicic aggiunge qualità e una nuova freccia nei micidiali automatismi dei bergamaschi sulle palle inattive.

COSA NON VA – Servono risposte credibili sugli esterni, dove perdere Conti e (forse) Spinazzola può rappresentare un freno al gioco di Gasperini che conta molto sulle corsie anche per concludere l’azione.

 

BENEVENTO (4-4-2): BELEC; LETIZIA, DJIMSITI, Lucioni (Costa), DI CHIARA; Ciciretti, Chibsah (Viola), CATALDI, D’ALESSANDRO; Ceravolo, CODA (Puscas).

COSA VA – La presenza in rosa, grazie ad un mercato aggressivo, di elementi in cerca di riscatto nella massima serie come Belec, Letizia (entrambi retrocessi a Carpi) e Chibsah (con il Frosinone), oppure di spazio e continuità come Cataldi e D’Alessandro.

COSA NON VA – L’attacco è decisamente troppo leggero e povero di presenze in Serie A, urge l’arrivo di un attaccante di categoria in grado di segnare ma soprattutto di tenere alta nei momenti di difficoltà una squadra che vorrebbe stare in campo con due esterni molto offensivi come Ciciretti e D’Alessandro.

 

BOLOGNA (4-2-3-1): Mirante; Krafth, GONZALEZ (Gastaldello), DE MAIO (Maietta), Masina; POLI, Taider; Di Francesco (Nagy), Verdi, Krejci (FALLETTI); Destro (PALACIO).

COSA VA – Squadra senza dubbio più “profonda”, con più alternative soprattutto in avanti con gli arrivi di Palacio e Falletti a completare un reparto già talentuoso ed esperto. Dalla metà campo in su le soluzioni sono tante: il possibile 4-3-3 con l’inserimento della qualità di Nagy, al posto di un esterno d’attacco, oppure un più spregiudicato 4-2-3-1 per il quale però potrebbero far comodo anche i muscoli del possibile partente Donsah.

COSA NON VA – In difesa sono arrivati due giocatori potenzialmente utili (Gonzalez e De Maio), ma forse entrambi più adatti alla difesa a tre mentre passano gli anni per i “senatori” Maietta e Gastaldello. Non convincono del tutto anche le fasce, dove non sono arrivati rinforzi dal mercato.

 

CAGLIARI (4-3-1-2): CRAGNO; Padoin, Pisacane (ROMAGNA), ANDREOLLI, Miangue (Capuano); Barella (Dessena), CIGARINI, Ionita; Joao Pedro; Borriello (Farias), Sau.

COSA VA – Qualche rinforzo interessante in difesa, dove gli addii di Rafael, Gabriel e Murru sono stati compensati con elementi potenzialmente brillanti come Cragno, Andreolli e Romagna. La regia e il mestiere di Cigarini saranno utili, in avanti ci sarebbero qualità e abbondanza. La partenza di Borriello sarebbe un bel problema, ma Pavoletti può essere un degno sostituto.

COSA NON VA – Se al centro dell’attacco non ci fosse più Borriello, i sardi si ritroverebbero senza un attaccante da doppia cifra e sarebbe difficile pensare a una salvezza tranquilla visto che in Serie A non si può vivere di solo fattore campo. In più diversi elementi chiave (Joao Pedro, Barella, Ionita) sono fragili dal punto di vita fisico.

 

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Cacciatore, Dainelli, Gamberini (Cesar), Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj (Rigoni); Birsa; Inglese, PUCCIARELLI (Meggiorini).

COSA VA – La solidità difensiva e l’abitudine a restare sempre coperta di una squadra che da anni applica un calcio difensivo di grande solidità. L’altra certezza in casa clivense è la continuità, che dovrebbe riproporre al via dieci undicesimi di una squadra capace l’anno passato di raggiungere la salvezza con ampio anticipo. Si punta forte su Inglese, chiamato alla definitiva esplosione.

COSA NON VA- L’età media della difesa si alza sempre di più, e in caso di problemi fisici del poker di veterani Sorrentino-Gamberini-Dainelli-Gobbi (148 anni in tre, età media 37) non sembra esserci abbondanza di soluzioni in panchina. Sembra difficilmente capace di fare scintille l’attacco, il rinforzo Pucciarelli è un altro giocatore di sacrificio e per un’altra stagione positiva i gol dovranno arrivare in quantità da Castro, Birsa e Inglese senza dimenticare l’altro “nonno” Pellissier.

 

CROTONE (4-4-2): Cordaz; FARAONI (Sampirisi), Ceccherini, CABRERA, Martella; Rohden (Tonev), IZCO, MANDRAGORA (Barberis), KRAGL; BUDIMIR, Trotta (Nalini).

COSA VA – Il gruppo autore del miracolo salvezza dovrebbe aver acquisito consapevolezza, partendo fin dalla 1ª giornata con il più equilibrato 4-4-2 del girone di ritorno. Si attende un’ulteriore crescita dai vari Martella, Rohden e Trotta in attesa del talento di Mandragora e giocando sul sicuro con l’esperienza di Izco. Grande fiducia nel ritorno in Calabria di Budimir, che in Serie B fece molto bene.

COSA NON VA – Sono partiti giocatori importanti in ogni reparto, Ferrari, Crisetig e Falcinelli erano praticamente la spina dorsale della squadra e non sarà facile mantenere la categoria senza di loro. Tutta da verificare soprattutto la difesa, difficilmente sul livello della passata stagione senza Ferrari e Rosi.

 

FIORENTINA (4-2-3-1): Sportiello; GASPAR, V.HUGO (Tomovic), Astori, PEZZELLA (Olivera); BENASSI (VERETOUT), Badelj; Chiesa (ZEKHNINI), Saponara, EYSSERIC; SIMEONE (Babacar).

COSA VA – L’arrivo di un bomber come Simeone e la qualità di giocatori che l’anno scorso erano penalizzati dalla concorrenza come Sportiello, Chiesa e Saponara possono dare un’iniezione di fiducia. Il direttore sportivo Corvino si è spesso esaltato in condizioni difficili scoprendo talenti, la speranza viola è che i vari Gaspar, Veretout, Zekhnini ed Eysseric possano essere delle pesche miracolose.

COSA NON VA – Per pensare ad un campionato da Europa dopo aver ceduto Borja Valero, Kalinic, Bernardeschi, Vecino e Gonzalo Rodriguez ci vuole coraggio. Soprattutto la linea difensiva, ricca di novità, sembra una vera scommessa.

 

GENOA (3-4-2-1): Perin; Biraschi, ROSSETTINI (SPOLLI), ZUKANOVIC; Lazovic (ROSI), M.Veloso, BERTOLACCI (Hiljiemark), Laxalt; Rigoni, CENTURION (Pandev); LAPADULA.

COSA VA – L’avvio di campionato 2016/2017, con Juric al timone, fu positivo prima di un calvario iniziato con troppi movimenti di mercato. L’arrivo di Lapadula, Bertolacci e Centurion può non far rimpiangere l’addio di Simeone, in difesa il recupero di Perin e gli arrivi di Zukanovic e Rossettini fanno ben sperare.

COSA NON VA – L’attacco è numericamente esiguo, e se la società continuasse con il “vizietto” delle cessioni rinunciando anche a Laxalt o Lazovic potrebbe essere in arrivo un altro campionato difficile. A centrocampo sospetti su due elementi dall’infortunio facile come Miguel Veloso e Bertolacci.

 

INTER (4-2-3-1): Handanovic; D’Ambrosio, SKRINIAR, Miranda, DALBERT (Ansaldi); Gagliardini (Joao Mario), VECINO; Candreva (Eder), BORJA VALERO, Perisic; Icardi.

COSA VA – Un allenatore come Spalletti non potrà che migliorare una rosa in cui c’è tutto per fare bene, inoltre il mercato ha regalato innesti dal rendimento sicuro come Vecino e soprattutto Borja Valero che può esaltarsi in uno schema dalla vocazione profondamente offensiva ma con alle spalle pilastri come Miranda e Handanovic.

COSA NON VA – Il mercato deve portare ancora almeno un difensore (uno dovrebbe essere Cancelo), mentre non sono chiare le gerarchie in mezzo al campo dove almeno uno tra Joao Mario, Gagliardini e Vecino dovrebbe fare panchina. Per di più Skriniar e Dalbert sono due scommesse, soprattutto in un reparto che ha spesso palesato improvvise amnesie.

 

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon (Szczesny); DE SCIGLIO (Lichtsteiner), Benatia (Rugani), Chiellini, Alex Sandro; Khedira (MATUIDI), Pjanic (Marchisio); DOUGLAS COSTA (Cuadrado), Dybala, Mandzukic (Bernardeschi); Higuain.

COSA VA – Da sei anni a questa parte i bianconeri sono una macchina perfetta, dove non si contano i top player e le possibilità di variare dal punto di vista tattico tra 4-2-3-1 e 4-3-3. Dybala sembra vicino ad un ulteriore salto di qualità verso lo status di fenomeno mondiale, Higuain viene da 60 gol in due campionati e le sicurezze non mancano anche in difesa e a centrocampo oltre al “monumento” Buffon cui si aggiunge anche Szczesny.

COSA NON VA – Potrebbero una volta tanto calare le motivazioni, e potrebbe pesare la massima attenzione riservata alla Champions League. A centrocampo forse dal mercato ci si poteva aspettare qualcosa in più di Matuidi, e in zona gol è arrivato il solo Bernardeschi dopo il “caso” Schick. Infine la cessione di Bonucci, che il gruppo deve dimostrare di aver digerito dopo il doloroso ko in Super Coppa con la Lazio.

 

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Wallace (Bastos), De Vrij, Radu; MARUSIC (Basta), Parolo, LUCAS LEIVA (DI GENNARO), Milinkovic-Savic, Lulic; Felipe Anderson (CAICEDO), Immobile.

COSA VA – Gruppo che mostra grande affidabilità, feeling con un allenatore emergente e una splendida continuità di risultati. Di fatto l’unica cessione è Biglia, mentre gli acquisti per allungare la rosa in vista dell’Europa League sono stati numerosi e ci si attende ancora di più da giocatori forti e maturi come De Vrij, Parolo, Milinkovic-Savic, Felipe Anderson e Immobile.

COSA NON VA – La situazione di Keita, ormai separato in casa, e quella da definire di De Vrij possono minare gli equilibri di un gruppo orfano del carisma di Biglia. Attenzione anche agli infortuni, che potrebbero evidenziare le lacune di una rosa più profonda ma da verificare nell’effettiva qualità dei rincalzi. Tra i pali da verificare la continuità di Strakosha, alla prima vera stagione da titolare.

 

MILAN (3-5-2): G.Donnarumma; MUSACCHIO, BONUCCI, Romagnoli; CONTI,  KESSIE’, BIGLIA (Montolivo), Bonaventura (CHALANOGLU), RICARDO RODRIGUEZ; Suso, ANDRE’ SILVA (KALINIC).

COSA VA – L’entusiasmo per un mercato pazzesco e una serie di giocatori che potrebbero accendere una stagione entusiasmante, soprattutto se l’avvio fosse positivo. Bonucci e Romagnoli guidano una difesa dai piedi buonissimi, a centrocampo non mancano carattere, fisico e talento con il poker d’assi Kessié-Biglia-Bonaventura-Chalanoglu, le fasce sono ricche di corsa e qualità mentre in attacco è arriva in extremis la ciliegina Kalinic.

COSA NON VA – Si tratta di un gruppo profondamente rivoluzionato, senza un vero bomber da 15/20 reti e con un assetto tattico che è ancora un mistero (4-3-3? 3-5-2? 4-3-1-2?) con la quasi certezza di esclusioni eccellenti e il sospetto che manchino in rosa giocatori di fascia dalla vocazione difensiva.

 

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol (Maksimovic), Koulibaly, Ghoulam (MARIO RUI); Zielinski (Allan), Jorginho (Diawara), Hamsik; Callejon (OUNAS), Mertens (Milik), Insigne.

COSA VA – Praticamente tutto, per la squadra che secondo molti critici è la vera favorita. Difesa rodatissima, centrocampo debordante di qualità e attacco potenzialmente da 100 gol con il ristabilito Milik che scalpita. Rosa ancora più profonda, nelle mani di un Sarri che sembra pronto a puntare dritto allo Scudetto.

COSA NON VA – La difesa è un reparto dove ogni tanto si sono visti cali di attenzione e di rendimento, inoltre dal mercato non è arrivato un vice Reina credibile. Nella lotta al vertice potrebbe pesare, assieme agli impegni di Champions e con la pressione di una piazza che si aspetta di alzare almeno un trofeo.

 

ROMA (4-3-3): Alisson (SKORUPSKI); KARSDORP (Florenzi), Manolas, Fazio (H.MORENO), KOLAROV (Emerson); Strootman (Pellegrini), De Rossi, Nainggolan; DEFREL (EL SHAARAWY), Dzeko, Perotti.

COSA VA – Dosi di talento importanti affidate ad un allenatore rampante che ha già vinto lo scudetto in giallorosso da giocatore, con l’innesto di elementi di esperienza (Moreno e Kolarov) e di grande qualità (Defrel, Karsdorp e Pellegrini). La società sembra aver resistito alle offerte per Manolas, Strootman e soprattutto Nainggolan, un importante segno di continuità.

COSA NON VA – Gli equilibri difensivi sono tutti da trovare, elementi utili in fase di spinta da tutte le parti (Florenzi, Bruno Peres, Emerson e Kolarov) ma con scarsa propensione a proteggere una porta dove restano da capire le effettive qualità di Alisson. In attacco Defrel sarà in grado di coprire il vuoto lasciato da Salah?

 

SAMPDORIA (4-3-1-2): Viviano; Sala (Bereszynski), Silvestre, FERRARI, MURRU; Barreto (Verre), Torreira, Linetty (Praet); RAMIREZ; Quagliarella, CAPRARI (Schick).

COSA VA – Sistema di gioco rodato, acquisti di grande qualità come Ferrari, Ramirez e Caprari che fanno sognare una piazza che vorrebbe puntare all’Europa dopo una stagione interessante che ha già regalato discrete soddisfazioni.

COSA NON VA – Se effettivamente Schick lascerà Genova manca un attaccante, visto che è già partito Muriel, ma il tempo stringe e affrontare la stagione con i soli Quagliarella, Caprari più le scommesse Bonazzoli e Kownacki può essere un grosso rischio. Qualche dubbio anche sulla fascia destra, dove la società non è intervenuta nonostante il rendimento altalenante di Sala e Bereszynski.

 

SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Lirola, Cannavaro (GOLDANIGA), Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Sensi (Duncan); Berardi, FALCINELLI, Politano.

COSA VA – Pochi interventi su un gruppo collaudato e pronto a cercare il rilancio dopo una stagione difficile, durante la quale i neroverdi sono convinti di poter fare meglio già solo evitando la raffica di infortuni vista nel 2016/2017. Soprattutto Berardi è chiamato a fare la differenza, con al fianco un centravanti più fisico e adatto ad aprire gli spazi come Falcinelli rispetto al più “verticale” Defrel. Molto atteso anche Sensi, talento in crescita.

COSA NON VA – Difficile pensare di riproporsi nella lotta per le posizioni da Europa senza un rendimento fuori dalle righe del trio offensivo, e alla luce di un centrocampo dove non mancano profondità, esperienza e fisicità ma dove le qualità tecniche sono contenute salvo per il gioiellino Sensi. Infine un tecnico esordiente come Bucchi, e le motivazioni di alcuni elementi cardine: Acerbi, Berardi e Politano sono da due anni vicini alla cessione, ma saranno ancora chiamati a trascinare il gruppo.

 

SPAL (3-5-2): Meret; OIKONOMOU, Vicari (Cremonesi), FELIPE; Lazzari (MATTIELLO), GRASSI, VIVIANI, Mora (RIZZO), KONATE (Costa); PALOSCHI, Floccari (Antenucci).

COSA VA – La quantità di talento nella rosa ferrarese è piuttosto alta per una neopromossa, con elementi come Meret, Felipe, Grassi, Viviani, Rizzo e Paloschi cui potrebbe aggiungersi anche il “botto” finale Borriello.

COSA NON VA – La rosa non è particolarmente equilibrata, con poche alternative in difesa mentre sono abbondanti quelle sulle fasce dove le gerarchie sono tutte da stabilire. Infine l’attacco è affidato a due prime punte (Floccari e Paloschi), che potrebbero diventare addirittura tre con l’eventuale presenza di Borriello che andrebbe a creare un delicato ballottaggio con Paloschi.

 

TORINO (4-2-3-1): SIRIGU; Zappacosta, N’KOULOU (LYANCO), Moretti (BONIFAZI), Barreca (Molinaro); RINCON (Acquah), Baselli; Iago Falque, Ljajic, BERENGUER (Boyè); Belotti.

COSA VA – Poteva essere l’anno dell’addio di Belotti, ma alla fine il “Gallo” è rimasto per guidare un gruppo che punta dritto all’Europa League dopo un’estate di rinforzi mirati che dimostrano come la società sia pronta a 360° per salire di livello. Esperienza (Sirigu e Rincon) e giovani di qualità (Berenguer, Bonifazi e Lyanco) si aggiungono alle tante certezze.

COSA NON VA – La difesa, senza dubbio il reparto più fragile, ha subito interventi importanti e dovrà dimostrare di essere in grado di reggere un modulo spregiudicato come il 4-2-3-1. Il carattere di Mihajlovic ha già fatto qualche vittima (vedi Benassi), e dovrà saper accettare qualche gara di assestamento per i numerosi nuovi arrivi.

 

UDINESE (4-4-2): Scuffet; Widmer, Danilo, Samir (Angella), PEZZELLA; De Paul, Fofana, Hallfredsson (BEHRAMI), Jankto; Thereau, Perica (LASAGNA).

COSA VA – Il solito mix di certezze, da Widmer a Danilo passando per Hallfredsson e Thereau, e giocatori sul punto di esplodere come Fofana, De Paul e Perica. Ci sono anche nuovi arrivi in grado di dare profondità (Pezzella, Behrami e Lasagna), in attesa di qualche sorpresa che come ogni anno spunta in corsa dalla rosa dei friulani.

COSA NON VA – La difesa ha perso l’esperienza di Felipe e se aprisse anche Karnezis non si potrebbe parlare di un reparto rinforzato rispetto all’anno scorso. Tutta da coprire anche la falla in avanti, dove l’assenza dei muscoli di Zapata poterebbe regalare brutte sorprese quando la squadra cercherà di respirare con palloni lunghi in avanti.

 

VERONA (4-3-3): Nicolas (SILVESTRI); Romulo, CACERES, HEURTAUX (Cherubin), Souprayen; Zuculini (BUCHEL), VIVIANI, Bessa; CERCI, Pazzini, VERDI (Valoti).

COSA VA – Tornare in Serie A con Cerci e Pazzini è un segnale importante, non certo una situazione usuale per una neopromossa. Non mancano anche giovani di belle speranze, guidati da Verdi, e giocatori in cerca di rilancio, come Romulo, Heurtaux e soprattutto Caceres.

COSA NON VA – Non sembra che gli scaligeri abbiano una retroguardia all’altezza della massima serie, a cominciare dall’incognita Nicolas tra i pali. Infine le corsie esterne sembrano a vocazione un po’ troppo offensiva per supportare due attaccanti esterni nel 4-3-3 pensato dal tecnico Pecchia.

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