2019

Guardiola contro il governo spagnolo: «Attacco ai diritti umani»

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Il video messaggio dell’allenatore del Barcellona che commenta la decisione del governo spagnolo

Dopo il comunicato del Barcellona in serata è arrivato anche il video messaggio di Pep Guardiola in merito alle condanne ai dirigenti politici catalani indipendentisti.

«Oggi è stata pubblicata una sentenza della Corte Suprema dello Stato spagnolo che è un attacco diretto ai diritti umani: il diritto di riunione e manifestazione, il diritto alla libertà di espressione e il diritto al giusto processo. Questo è un fatto inaccettabile nell’Europa del XXI secolo. La Spagna sta vivendo una deriva autoritaria sotto la quale si utilizzano le leggi contro il terrorismo per criminalizzare il dissenso e reprimere gli artisti che esercitano la propria libertà di espressione. I leader condannati oggi rappresentano i partiti di maggioranza e le più importanti entità della società civile catalana, Né il governo di Pedro Sanchez, né altri governi spagnoli hanno avuto il coraggio di risolvere questo conflitto attraverso il dialogo e il rispetto. Piuttosto, hanno optato per la repressione come unica forma di risposta. L’indipendentismo è un movimento trasversale e di base, inclusivo e con una lunga storia basata sulla voglia di autogoverno dei catalani». 

MOVIMENTO – «Non è né xenofobo, né egoista: è un movimento che trova la sua forza nel riconoscimento del pluralismo e della diversità. Questa lotta non violenta non si arresterà finché non termina la repressione e si rispetta il diritto all’autodeterminazione, come si è fatto in Quebec o in Scozia. Pretendiamo dal governo spagnolo una soluzione politica e democratica. Quello che chiediamo è: “Spagna, siediti e parliamone”. Chiediamo alla società civile internazionale che faccia pressione sui propri governi per intervenire in questo conflitto e trovare soluzioni politiche e democratiche. Facciamo un appello alla comunità internazionale affinché assuma una posizione chiara per risolvere il conflitto. Una posizione basata sul dialogo e il rispetto. Lo ripetiamo, in questo contesto c’è solo una strada: sedersi e parlare. Sedersi e parlare».

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