2013

Guangzhou, Lippi: «Juventus? Eliminazione grave. Allegri grande tecnico»

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GUANGZHOU LIPPI MILAN JUVENTUS – Attualmente in Marocco si sta giocando il Mondiale per Club, al quale partecipa pure il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi. Proprio il viareggino ha parlato della nuova avventura e anche del calcio italiani, queste le sue dichiarazioni: «Spero di passare in semifinale e di veder giocare i miei contro il Bayern Monaco. Italiane in Champions? Non parlerei di crisi generale, il Milan si è qualificato e il Napoli è andato vicinissimo a un’impresa, non è un fallimento arrivare a dodici punti in quel gruppo». 

JUVE – «Molto giustamente e dignitosamente Conte ha ammesso a Istanbul che la qualificazione è stata persa nelle due partite iniziali. La Juventus però è una squadra da quarti e non da Europa League, è deludente tutto questo. Conosco bene molti giocatori, so quanta rabbia provino ora. Si sentono di un’altra dimensione rispetto al Galatasaray, e hanno ragione. Fa strano però vedere che gli unici superstiti italiani siano quelli che hanno avuto più problemi finore. Ma lo ripeto, non è casuale: il rapporto del Milan con l’Europa e la capacità di concentrare in Champions le energie migliori sono proverbiali. L’eliminazione della Juve è un grave incidente di percorso, ma resto convinto che nel giro di un paio d’anni tornerà a essere competitiva anche in Europa. In Italia non so chi può toglierle questo scudetto»

GALLIANI – «La qualificazione può essere un merito per Galliani. Lui è un uomo di mondo, uno consapevole che certe situazioni si possano verificare. Ne uscirà bene grazie all’esperienza. Ultimamente parlo molto di esperienza, ma è col passare del tempo che realizzi quanto sia importante. Allegri cosa deve fare per farvi vedere che è un gran tecnico? Sono tre anni che il Milan viene smontato e rimontato, eppure lui riesce sempre a trovare la chiave per riaccenderlo e ripartire. Allegri è un tecnico di qualità superiore perché sa uscirne sempre, se ogni anno fa un’impresa dovremmo essercene già accorti». 

BALOTELLI – «Balotelli? Ai tempi non lo convocai perché era in under 21e non aveva un comportamento irreprensibile. Ditemi pure che sono all’antica, ma per me la convocazione in Nazionale di un giovane, per quanto forte, è comunque un premio. E i premi si danno a chi li merita. Premesso questo, aggiunsi ad Abete che la mia squadra avrebbe avuto bisogno di una poderosa rinfrescata dopo il Sudafrica, a prescindere dal risultato, e che Balotelli sarebbe stato uno degli uomini-chiave del nuovo ciclo. Lui ovviamente è quello su cui puntare in attacco» ha concluso Lippi a La Gazzetta dello Sport.

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