2014
Guangzhou, Diamanti: «Non perderò la Nazionale. Bologna e Juventus…»
L’attaccante ha parlato del trasferimento in Cina e svelato qualche retroscena.
GUANGZHOU EVERGRANDE BOLOGNA DIAMANTI – Al debutto con il Guangzhou Evergrande, Alessandro Diamanti, che non dimentica gli anni trascorsi al Bologna, ha parlato del trasferimento in Cina: «Influenza di mia moglie Silvia nella scelta? Lei conta tutti i giorni nella mia vita. Sarebbe venuta con me anche in Africa. Mi aiuta con la lingua, in Italia avevamo la tata cinese per i bimbi. Per loro venire qui è come un gioco, una vacanza. Ora sono in un hotel stupendo, appartiene al presidente. Sto cercando casa, la città è molto grande e pulita, molto avanti. Ho visto qualche casa, ma comandano le donne e quindi sceglierò con Silvia: la casa è fondamentale, vivi lì la tua vita. Ho fatto solo un’amichevole, la squadra è molto forte, corre tanto e ha un’idea di calcio propositiva, molto tattica e tecnica, grazie al mister. Anche i compagni sono positivi, seri professionisti: una bella scoperta», ha raccontato l’attaccante ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
IMPATTO E SCELTE DI VITA – Diamanti ha poi proseguito spiegando anche la sua scelta: «Lippi? Non lo conoscevo, ma è come se l’avessi conosciuto da sempre. Mi hanno parlato tanto di lui De Rossi e Pirlo, sapevo della sua mentalità vincente. Mi sono trovato subito bene. Nazionale a rischio? Io sono venuto qui per giocare con continuità, Prandelli mi conosce e sa cosa posso dargli. Al Mondiale ci credo. Ci siamo sentiti prima di partire e farò di tutto per prendere anche l’aereo per il Brasile. Via per soldi? Lo dicono tutti, ma perché tutti avrebbero accettato. Peccato che non si parli mai di esperienze. Io ho sempre dimostrato con i fatti che inseguo le esperienze, non i soldi. Grazie a Lippi questo è un campionato in grande espansione e credo che qui verranno in tanti. Se farò i Mondiali e mi metterò in mostra, sarà una bella vetrina per il calcio italiano in Cina».
RETROSCENA – Alino ha poi ammesso l’interesse della Juventus e parlato del Bologna: «Sì, è stata la società che ci ha provato di più, ma ce ne sono state altre. Ero e resto legato a Bologna, ho sempre detto che avrei preso in considerazione proposte dall’estero e così è stato. Tempi e modi della cessione non li ho stabiliti io. Mi sono sempre allenato e ho giocato con impegno e serietà, con professionalità, lo possono dimostrare i miei compagni. Salvezza? Ce la farà lo stesso, ha giocatori forti che lavorano con passione. Ho un ricordo bellissimo, Bologna mi ha dato tanto e ho cercato di ripagare. Ho avuto tanti attestati di stima, e qualche sassolino nella scarpa m’è rimasto, ma avremo tempo per parlarne, e comunque non riguardano la città».