2014
Guai a sottovalutare il Feyenoord
Sarà Roma – Feyenoord, ha detto il sorteggio di Europa League: scopriamo di più sulla squadra olandese
IL FEYENOORD – Appena l’urna di Nyon ha estratto il Feyenoord come avversario della Roma in Europa League si sono sentiti molti sospiri di sollievo. Erroneamente, a bene vedere. Certo, poteva andare peggio ai giallorossi che in Europa ancora devono trovare la loro giusta dimensione, ma sottovalutare il Feyenoord è un errore madornale. La Roma – come un po’ tutte le italiane – soffre poi di una sindrome ancora tutta da scoprire: in Europa soprattutto pensa di aver vinto le partite ancora prima di giocarle e su questo aspetto Rudi Garcia dovrà lavorare molto. Il Feyenoord è una banda di ragazzini terribili, non al livello di un Ajax o di un Borussia Dortmund, ma comunque temibile sulla carta e la sfida si preannuncia davvero spettacolare anche per il blasone delle due compagini, perché non stiamo di certo parlando delle ultime arrivate.
EREDIVISIE ED EUROPA LEAGUE – Dopo quindici giornate in Eredivisie il Feyenoord è quarto in classifica a ventotto punti ma ha una partita in meno rispetto allo Zwolle terzo. Il duo di testa formato da Ajax e PSV è ormai lontano per le velleità di vittoria del titolo ma comunque il club di Rotterdam può puntare a un posto in Europa senza passare dai playoff che chiudono il campionato olandese. In Europa League i biancorossi hanno avuto la meglio in un gruppo ostico con Siviglia, Rijeka e Standard Liegi: tre punti dopo tre giornate (due k.o. esterni e una vittoria) e poi punteggio pieno nel ritorno, culminato con l’unica vittoria esterna a Liegi che è valsa il primato.
GIOCATORI CHIAVE – In questa banda di giovani olandesi, si distinguono molti giocatori, prendiamone uno per reparto. In difesa il pilastro è Terence Kongolo, centrale già nel giro della nazionale oranje e soprattutto obiettivo di calciomercato di molte: classe 1994 può giocare anche a sinistra e ha un buon senso della posizione, oltre a una costanza di rendimento impressionante per la sua età. Davanti a lui ecco la coppia Clasie – Vilhena, il poliziotto cattivo e quello buono. Tanto frangiflutti l’uno quanto fantasioso l’altro, se Clasie è un buon mediano che può agire anche da regista, Vilhena è un fantasista puro – e ha solo 19 anni. In attacco è in forma Mitchell Vrede, che si alterna con Kazim Richards. I due hanno segnato in coppia dieci gol in Eredivisie.
PUNTO DEBOLE – Il punto debole del Feyenoord potrebbe essere l’inesperienza. Dopo la gestione Koeman rivelatasi fruttuosissima il club del Sud ha deciso di cambiare molto e in attacco si sente la mancanza di un ariete come Pellè. I centravanti potranno non essere decisivi come il salentino ma comunque la qualità là avanti c’è. Un po’ meno in difesa dove l’età media si abbassa vertiginosamente se si escludono i tre mostri sacri Mathijsen, Boulahrouz e Wilkshire: non proprio tre velocisti, infatti Gervinho, Iturbe e Ljajic potrebbero mangiarseli davvero in velocità e in campo aperto, visto che il Feyenoord copre tutto il campo e non si chiude, lasciando quindi spazi alle ripartenze avversarie.
ALLENATORE E TATTICHE – Reduce dalla buona esperienza al Vitesse, Fred Rutten è stato chiamato a sostituire Rambo Koeman in estate. Per adesso, nonostante tutte le diversità rispetto alla gestione precedente, non sta facendo male e si è guadagnato la stima dei tifosi. Il suo Feyenoord gioca in maniera molto olandese cercando di coprire tutto il campo: il 4-3-3 è il modulo perfetto per riuscire in questo intento e infatti Rutten lo applica così come faceva Koeman. La difesa gioca molto alta e questo permette alla squadra di poter imporre il proprio gioco soprattutto in casa nello straordinario De Kuip, uno stadio che mette i brividi. A centrocampo le due mezzali fanno funzione più da cerniera che di inserimento, con un trequartista – o Immers o Vilhena – che tesse le trame del gioco offensivo. In avanti c’è il centravanti a il gioco passa specialmente dalle ali, soprattutto Boetius. Un dato significativo fotografa però l’organico del Feyenoord: su 27 giocatori, solo in due (Richards e Wilkshire) non hanno la cittadinanza olandese.
PRECEDENTI – Il Feyenoord non è quello squadrone che poteva essere dodici anni fa quando alzò in casa la Coppa UEFA, ultimo trofeo vinto da una olandese fuori dai propri confini. Si potrebbe definire nobile decaduta se solo non sembrasse irrispettoso verso i biancorossi, che comunque non hanno mai affrontato in una sfida ufficiale la Roma. Con le italiane però gli scontri sono otto: 0-1 e 2-0 nel 1969-70 col Milan, 1-5 e 2-0 con la Juventus nel 1998-99 e 2-1 e 0-0 nel 1999-2000 con la Lazio in Coppa dei Campioni/Champions League, in Coppa Uefa nel 2001-02 in semifinale 0-1 e 2-2 con l’Inter.