Gravina: «Abbiamo fatto una rivoluzione ma non so ancora se mi candido di nuovo. Promozioni e retrocessioni, ecco cosa potrà cambiare»
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Gravina: «Abbiamo fatto una rivoluzione ma non so ancora se mi candido di nuovo. Promozioni e retrocessioni, ecco cosa potrà cambiare»

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Gabriele Gravina

Le parole di Gabriele Gravina, presidente della FIGC, al Corriere dello Sport dopo la riforma del calcio passata questa settimana

Il personaggio della settimana è Gabriele Gravina, con la sua riforma del calcio passata non senza malumori e polemiche. Il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni lo ha incontrato, ecco alcuni estratti della sua intervista.

NUOVA CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA FIGC – «Scioglierò la riserva tra qualche giorno, ma non deciderò da solo. Lo farò con le componenti del calcio italiano. Un federatore non può autocandidarsi, se non verifica il consenso attorno alla sua capacità di rappresentare una guida per il movimento».

PLEBISCITO SUL NUOVO STATUTO – «È un segnale importante, che ho molto apprezzato. Ma riguardava le regole. Adesso la verifica si sposta sulla leadership».

LE NUOVE REGOLE – «È una rivoluzione. C’è da prepararsi a cambiare diventando al tempo stesso più autonomi e più responsabili. Vuol dire per esempio che l’autonomia delle Leghe nell’organizzare i campionati diventa piena e non più demandata dalla Figc. Ogni Lega potrà inserire playoff e playout senza dover dare conto alle altre Leghe e alla Federazione».

SE UNA LEGA CAMBIA PROMOZIONI O RETROCESSIONI – «Deve raggiungere un’intesa con la Lega o le Leghe su cui la decisione impatta, e poi il Consiglio federale delibera con la maggioranza dei tre-quarti, sentito il parere delle componenti tecniche. Nessuno può cambiare i campionati da solo. Perché, per fare un esempio, se la serie A passasse a 18 squadre dovrebbe farne salire tre dalla B e retrocederne cinque. Ma la B si troverebbe con 22 squadre. E dovrebbe a sua volta scaricarle sulla C. Un’intesa è necessaria».

COSA DIVENTERA’ LA FIGC – «Un organo di garanzia e di coordinamento. Questo diventerà la Federazione, rinunciando a gestire in proprio. Ma soprattutto, nei confronti della Lega di A, rinunciando a decidere d’autorità… Vuol dire, per esempio, che le norme che riguardano specificamente la serie A sono emanate solo d’intesa con la medesima Lega. Si chiama “intesa forte” e si sostanzia in una paritaria co-determinazione nel contenuto dell’atto tra Federazione e Lega».

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