Hanno Detto
Gravina: «Temo la Macedonia più del Portogallo. C’è chi non vuole l’Italia al Mondiale»
Gravina: «Temo Macedonia più del Portogallo. C’è chi non vuole l’Italia al Mondiale». Le parole del presidente della FIGC
Gabriele Gravina ha parlato a La Politica nel Pallone su Gr Rai Parlamento.
MACEDONIA – «Cosa temo dei play-off per i Mondiali? La prima partita, la più difficile: pensiamo alla Macedonia del Nord, servirà massima concentrazione, è una buona squadra che ha fatto risultati importanti. il resto andrà valutato a partire dalla sera del 24, dopo il match».
PREPARAZIONE – «Stiamo cercando di recuperare le energie perse dall’11 luglio scorso per diverse ragioni, per infortuni, per motivi di preparazione tecnica e atletica. Mancini sta girando tutti i raduni, sta incontrando i ragazzi, sta scambiando riflessioni con loro. Questo è un segnale di quanto teniamo alla qualificazione: è fondamentale per noi sotto l’aspetto economico-finanziario, ma è importante per continuare a coltivare l’entusiasmo. Bisogna mettere insieme tutte le energie, saper raccogliere la passione dei nostri tifosi. Bisogna allontanare quella sorta di pessimismo che ha invaso il nostro mondo dopo i rigori sbagliati da Jorginho contro la Svizzera. Cominciamo a guardare con ottimismo e a dare ai ragazzi questa sensazione, poi ci daremo appuntamento tutti insieme in Qatar, sia chi ha creduto, sia chi crede invece che la mancata qualificazione possa essere uno strumento politico di strumentalizzazione. Chi pensa questo non vuole bene all’Italia, alla nazionale, e perde tempo: chi lavora in questa direzione si qualifica da solo, mi spiace per la sua tristezza d’animo».
100% DI CAPIENZA A PALERMO – «Massima capienza a Palermo per Italia-Macedonia del Nord? Sono particolarmente ottimista facendo riferimento all’involuzione della pandemia: credo che l’autorità di governo sarà disponibile a consentire il 100% della capienza. Palermo merita questa cornice di pubblico e il riconoscimento dell’entusiasmo della città verso il colore azzurro”
SERIE A – «Il campionato è molto equilibrato, basta un piccolo episodio per cambiare la sorte delle gare. Rispetto ad altre stagioni mi sembra particolarmente avvincente, molto incerto, equilibrato: questo avvalora la competizione e il brand».