2020
Gravina: «I 1000 spettatori allo stadio sono pochi, così il calcio è senza anima»
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a Radio Anch’Io Sport della riapertura degli stadi in Italia
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a Radio Anch’Io Sport della riapertura degli stadi in Italia. Queste le sue parole riportate da Itasportpress.it
TORNARE ALLA NORMALITÀ – «C’è un’esigenza generale del Paese di tornare alla normalità. Questo vuol dire di riprendere la cadenza della nostra vita in ogni settore, ovviamente nel rispetto delle regole dettate dal Governo. Credo sia necessario vivere le nostre emozioni e passioni. L’idea graduale è giusta ma 1000 spettatori sono davvero pochi. Credo comunque sia importante avviare questo ritorno del pubblico anche per la Serie B, C e dilettanti. Il calcio senza spettatori sembra un corpo senza anima».
RIAPERTURA – «L’esperimento dei 1000 spettatori penso sia abbastanza evidente. Si è testato anche in estate l’ingresso di 1000 spettatori. Credo che la gradualità deve essere una cosa proporzionale. Sempre col rispetto delle regole, soprattutto della distanza sociale».
NAZIONALE – «Pubblico al 14 ottobre per l’Italia? Si giocherà a Bergamo è ufficiale. Credo sia una testimonianza di riconoscimento e riconoscenza all’impegno di tanti volontari, medici e professionisti che hanno aiutato nel momento critico della pandemia. Spero ci sia una piccola presenza di pubblico. Questo dipenderà dalle norme di legge ma anche da alcune indicazioni della Uefa. Siamo ottimisti. Credo che come la Supercoppa Europea ci sia l’intenzione di arrivare ad una percentuale di pubblico del 30% o 40%».
MANCINI – «Il progetto che stiamo portando avanti è a medio lungo termine. I contratti si fanno in due. C’è grande disponibilità da parte nostra e credo anche da parte del ct. Roberto mostra bene la sua volontà, c’è grande rapporto e rispetto».
LIPPI DT – «Ci sarà un incontro per ricordare tutto quello che abbiamo vissuto. Poi col tempo valuteremo il resto».
PLAYOFF IN SERIE A – «ll calcio ha bisogno di riscoprire un senso di cambiamento. C’è l’esigenza di un nuovo format. L’unico elemento che dobbiamo riscoprire è la condivisione. Spero che il confronto con tutte le componenti possa essere positivo e deve essere in linea col progetto dello sport italiano»