Luca Gotti, tecnico dell’Udinese, racconta il suo stile di gioco e parla della sua esperienza nel club friulano

Arrivato sulla panchina dell’Udinese con l’obiettivo di guidare la squadra solo per qualche giorno, Luca Gotti, dopo mesi, è ancora alla guida del club. A La Gazzetta dello Sport, il tecnico si racconta.

METODO – «Siamo figli dell’eclettismo. In architettura è la corrente che definisce lo stile nato dalla mescolanza dei migliori stili. Lo applichiamo al calcio cercando di mettere insieme le cose migliori viste fare ad altri. Io in base alle caratteristiche dei giocatori a disposizioni cerco il miglior guanto possibile».

UDINESE – «Mi confronto tanto con Gianpaolo e Gino (Pozzi, ndr) che sta a Londra. Amano l’Udinese, mi creda. Il papà controlla ogni giorno i report fisici dei calciatori e segue l’allenamento. Si approccia alla partita ancora con l’emozione».

DE PAUL – «È big? Sì. Esprime se stesso in un modo più compiuto e ha valori fisici di alto livello».

FUTURO – «Non lo so. Bisogna vedere le opportunità. Prima di Udine ho avuto cinque chances, una all’estero, bella. Ci sono 15 partite. La certezza? Amo troppo andare dentro in campo, e con l’università ho già dato».