2015

Gomez: «Fiorentina, è tempo di vincere»

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Il tedesco non ha paura della Roma: «Magari ce l’hanno loro»

Ha conquistato la semifinale di Coppa Italia e gli ottavi di Europa League con i suoi gol, dimostrando di essere sulla via del ritorno rispetto all’attaccante visto al Bayern Monaco: Mario Gomez, insomma, sta ripagando il debito con i tifosi della Fiorentina, ma le sfide non sono ancora terminate, anzi cominciano ad incalzare, perché c’è la doppia sfida con la Juventus in Coppa Italia e il confronto con la Roma in Europa League, oltre alla corsa in campionato. «Perché solo noi dobbiamo essere preoccupati? Magari lo sono loro. La Roma è fortissima, ma anche il Tottenham lo era. Se vogliamo vincere è giusto sfidare le migliori. Semmai mi avrebbe fatto piacere giocare col Wolfsburg. Inter? Sarà dura. Avevano bisogno di tempo dopo il cambio di allenatore e ora stanno bene: speriamo di stare meglio noi. Podolski? Non è sempre facile cambiare Paese. Lui dà il massimo ma, attenti, anche l’Inter ha attraversato un momento di difficoltà, non solo Podolski. Spero faccia bene: magari dalla prossima partita. Sono suo amico come lo sono di Miro Klose», ha dichiarato l’attaccante tedesco a La Gazzetta dello Sport, parlando anche in vista del match contro l’Inter.

ALL’ATTACCO – Gomez, che conserva un buon ricordo dell’esperienza con Giovanni Trapattoni, ha parlato della sua crescita, non sono a livello di condizione fisica: «Quando non arrivavano le reti ho anche pensato di cambiare qualcosa nel mio gioco, qualche movimento. Poi è tornata la condizione fisica e di conseguenza occasioni e gol. Ero sicuro che sarebbe successo». Chi non ha avuto, invece, problemi di ambientamento è stato Salah, subito decisivo per la squadra viola: «Grande giocatore: lo sapevo, lo conosco dai tempi del Basilea. E quando Mourinho compra un calciatore, è fortissimo di sicuro. Cuadrado? Juan è un campione. Partito lui serviva uno come Salah. La sua velocità aiuta qualsiasi squadra. Noi rimaniamo una formazione che ama impostare il gioco, con Salah abbiamo un’arma in più: la ripartenza veloce. E con il Tottenham si è visto».

CHIARO E SCURO – In attesa che torni Giuseppe Rossi, Gomez ha parlato del futuro di Babacar: «Deve sceglierselo da solo: Baba farà una grande carriera». E poi di ciò che lo ha sorpreso, nel bene e nel male: «Penso alla nostra tifoseria e come si è comportata con Neto, passando dalla rabbia al supporto per il bene comune. Hanno capito che contava solo la partita con il Tottenham e hanno agito di conseguenza. In negativo? Che nel 2015 accada quello che sta capitando al Parma. Non so di chi sia la colpa, ma è una storia incredibile».

A DISPOSIZIONE – Gomez, che non ha mai avuto dubbi sulla permanenza alla Fiorentina anche nei momenti più bui, vuole vincere qualcosa con la maglia viola: «La mia strada qui non era finita, volevo dimostrare cosa ero in grado di dare alla Fiorentina. Vincere è il motivo per cui giochiamo a calcio. Ci proveremo». Di sicuro non è un grosso problema la panchina: «Montella mi ha spiegato che abbiamo una rosa ampia, tante partite ravvicinate e forse è giusto non passare subito da 0 a 100 visti gli infortuni del passato. In panchina si soffre troppo per la squadra, non la puoi aiutare: e io ho sempre giocato ogni tre giorni. Ma accetto ogni decisione, davanti siamo in molti. E tutti forti».

DI RIGORE – E dopo aver dato il 50% delle possibilità alla Juventus di superare il Borussia Dortmund e averle fatto i complimenti perché è la squadra più forte d’Italia, ha parlato dei tre rigori stagionali sbagliati dalla Fiorentina: «Rigorista? Dipende anche da chi gioca (ride, ndr). Con il Tottenham avrei tirato io e c’era un penalty per noi. Purtroppo non c’è stato dato. Gli altri rigoristi sono Gonzalo, Babacar e Pizarro. Vi assicuro che in allenamento non sbagliamo mai».

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