2014
Glik: «Resto al Torino finché mi vorranno»
Il capitano giura amore eterno ai granata
E’ ancora dura per il Torino sbollire la rabbia per la sconfitta allo scadere nel derby. Lo ha confermato Kamil Glik ai microfoni di Tuttosport: «Subito dopo la partita eravamo arrabbiati con noi stessi. Il giorno dopo, rivedendo la partita e analizzandola a freddo, abbiamo tratto più aspetti positivi che negativi a livello di prestazione. Penso che debba trasmetterci ulteriore carica: non meritavamo certamente di perdere. Però l’amarezza non passa: ci girano eccome, dopo un derby perso all’ultimo secondo. Nelle altre sfide abbiamo perso magari con un gol in fuorigioco e con un rigore solare per noi non dato, ma stavolta abbiamo messo la Juventus davvero in difficoltà: è stato il derby migliore, potevamo vincerla. La lezione ci servirà per il futuro», ha dichiarato il capitano granata, secondo cui la nuova sconfitta nel recupero è solo una questione di sfortuna.
RISCATTO – Glik ha poi rivelato il colloquio con mister Giampiero Ventura: «Dice sempre quello che pensa dopo la partita e dopo cerchiamo di resettare. Ha fatto i complimenti alla squadra, anche se era un po’ arrabbiato come del resto tutti noi». Resta di positivo anche la prodezza di Bruno Peres: «Pazzesco. Uno dei gol più belli del campionato. Complimenti a lui, ne faccia qualcun altro adesso. Vedevo che andava come un treno, ho pensato che a un certo punto avrebbe crossato. E invece è entrato in area e ha calciato. Quando ho visto che la palla prendeva il palo, con la sfiga che abbiamo, temevo che uscisse. Che gol e che gioia».
SFIDA – Glik ha parlato poi del match contro il Palermo, che non rappresenta per lui già una sfida da dentro o fuori: «Siamo davanti a una partita importante. Sappiamo di avere bisogno di punti, lo dice la classifica. Poi ci saranno la trasferta di Empoli e la sfida con il Genoa, senza dimenticare il Copenaghen: vogliamo fare strada in Europa. Il Palermo è un’ottima squadra. Dybala? Ma non c’è solo lui. E’ molto bravo, è in forma, ma è tutto il Palermo a essere pericoloso. Non basta fermare lui: dobbiamo studiare bene la squadra». Il Palermo per il difensore rappresenta una sfida contro il passato, anche se ci ha giocato solo sei mesi: «Devo dire grazie al club, al presidente Zamparini e al ds di allora, Walter Sabatini. Mi hanno portato in Italia, io ero al Piast Gliwice. Chi scelgo tra Zamparini e Cairo? Beh con Cairo ho un rapporto diverso, più profondo. Non dico che siamo amici, però ci conosciamo bene e c’è stima reciproca, parliamo di tutto: dà il cuore per noi e per il Torino, ci sta vicino. Ma c’è un buon rapporto anche con il patron rosanero, per carità».
FUTURO – E l’orizzonte non può che essere a tinte granata: «Sì, voglio restare finché il Toro mi vorrà…».