Gli Oscar per la Serie A 2010 - Calcio News 24
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2009

Gli Oscar per la Serie A 2010

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In seguito agli Academy Awards, anche noi di CalcioNews 24 ci siamo dilettati nell’assegnare le “nostre statuette” per la Serie A 2009/2010:

Miglior effetti visivi:

Oscar all’Inter ed ai suoi tifosi che, durante la partita contro la Sampdoria, finita 0 a 0, a S. Siro hanno dato vita alla prima pagnolada italiana, come segno di protesta verso l’arbitro Tagliavento. Uno spettacolo: tutti con i fazzoletti bianchi sventolati al cielo. Bellissimo. Un’immagine civile, come siamo abituati a vedere in stadi come il Bernabeu o il Camp Nou.

Miglior sonoro:

Al silenzio imbarazzato del designatore Pierluigi Collina. In Italia, tutti, dalle società  ai giornalisti, dai dirigenti ai calciatori, si lamentano per gli errori arbitrali, chiedono giustizia, chiarezza, in un caos mediatico come non si vedeva da anni. In tutto questo il sig. Collina rimane muto. Niente, neanche una parola, come un Dio che va al di là  di tutto e tutti, come se queste voci attorno a lui fossero solo chiacchiere sterili di uomini imperfetti. D’altronde , lui, cosa ci può fare se ogni domenica c’è almeno una clamorosa decisione arbitrale errata?

Miglior trucco:

Se inteso come magia, allora l’Oscar va ad Alex Del Piero, fuoriclasse della Juventus e dello sport italiano, capace però, contro Lazio e Genoa, di cacciare dal cilindro due rigori inesistenti che sono valsi punti pesanti per i bianconeri. Manco fosse Silvan.

Miglior fotografia:

Mario Balotelli in mezzo a Maldini, Costacurta e milanisti vari in Milan – Manchester United. Lui, simbolo dell’Inter anti “? Juve. Lui, simbolo e basta. A S.Siro a tifare per i cugini, la sua squadra del cuore. Immagine bizzarra e contraddittoria, definita spontanea e innocua da allenatore, presidente e compagni di squadra. In fondo hanno detto che Mario è un appassionato di calcio, e Milan “? Manchester era una bella partita di calcio. Tutto qui. Fatto sta che Mario ha anche dichiarato di essere più che un appassionato e basta, un tifoso del Milan. Ad Appiano Gentile hanno sorriso, non fa niente, hanno ripetuto al giornalista di turno: “in fondo…è Balotelli”. Un genio, un fuoriclasse di 20 anni. Diverso da tutto e da tutti anche in queste piccole sfaccettature.

Miglior sceneggiatura:

Quella scritta da Blanc, Secco e Bettega per la Juventus. Campagna acquisti sontuosa, proclami di scudetto e Champions League, allenatore giovane paragonato a Guardiola, inizio di campionato esaltante e poi”¦poi il crollo. 2 a 1 all’Inter nello scontro diretto e subito dopo, appena 3 giorni dopo, 1 a 4 contro il Bayern in Champions con conseguente eliminazione. Una serie di partite senza alcuna vittoria, cambio di allenatore, ed ancora non sono chiare le linee guida per il futuro. Se qualcuno ci volesse fare un film, sicuramente, gli spettatori non si annoierebbero.

Miglior attore non protagonista:

Claudio Lotito, patron della Lazio. Contro tutto e tutti, dai giocatori (Ledesma, Pandev, De Silvestri) ai tifosi fino ed in alcuni casi anche i giornalisti. Risultato? Lazio in zona retrocessione e stagione che rischia di precipitare ancora di più. Oscar meritato per uno che vorrebbe cambiare il calcio e le regole del calcio, ma non ha attorno a sè nessun alleato. Gladiatore di una battaglia persa in partenza. Ultimo romantico di una società  che ha completamente perso i veri valori. Stoico e quindi, immancabilmente, perdente.

Miglior attore protagonista:

Chi se non Josè Mourinho? Vincitore assoluto di questa categoria, mai banale, in conferenza stampa come a bordo campo. Ultimo in ordine di tempo il gesto delle manette in Inter “? Samp che gli è valsa la squalifica per tre giornate. Sarà  anche antipatico, provocatore, fenomeno mediatico, ma una cosa è certa: Josè Mourinho è un personaggio unico e indecifrabile, divertente e geniale, in un mondo, come quello del calcio, scontato, diplomatico, piatto e “politicamente corretto”.

Miglior regia:

Al tecnico del Palermo Delio Rossi. Ripescato al posto di Zenga da Zamparini sta guidando i rosanero verso zone della classifica impensabili. Quarto posto in campionato e serie possibilità  di arrivare a fine stagione in Champions League. Uomo saggio, regista vecchio stampo, alla Scorsese per intenderci.

Miglior film:

All’Internazionale di Milano. Se il campionato italiano, senza più campioni, senza più qualità , è ancora appassionante, il merito è della squadra di Moratti. Pazza davvero, come cantano i suoi tifosi all’ingresso in campo. Forte, fortissima, però, troppe volte in questa stagione capace di alternare prestazioni mostruose, come nel derby contro il Milan vinto in 10 uomini, come a Genova contro il Genoa vinto per 5 a 0, ad altre meno brillanti, ultima, in ordine di tempo, quella di domenica sera. Certo il campionato, da 5 anni a questa parte, è solo affare suo. Qualitativamente e tecnicamente superiore a tutte le altre squadre, e anche quest’anno, a meno di clamorosi sucidi, lo scudetto sarà  vinto. Però, c’è questo gene nel dna nerazzurro, quello della follia, che rende tutto più imprevedibile e di conseguenza più spettacolare.

Francesco Aquino