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Girone F Euro 2020 – Francia favorita nel gruppo di ferro ad alta nobiltà

Nel girone di ferro che vede coinvolte Germania, Portogallo e Francia la squadra di Deschamps parte avanti, mission impossible per l’Ungheria

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Nel Girone F Euro 2020 con Germania, Portogallo e Francia, la squadra di Deschamps parte avanti, mission impossible per l’Ungheria

Il Girone F è per distacco il “gruppo di ferro” di Euro 2020. L’urna ha messo insieme le tre Nazionali vincenti degli ultimi 7 anni (sul piatto due Mondiali, un Europeo, una Confederations Cup e una Nations League) e l’Ungheria, padrona di casa insieme ai teutonici (le gare si giocheranno tra Budapest e Monaco di Baviera). Se per gli ungheresi le possibilità sono ridotte al lumicino, la lotta sarà agguerrita tra Germania, Portogallo e Francia. Potrebbero giocarsi uno dei terzi posti disponibili, tuttavia giocare in anticipo con i calcoli rischia di essere la strategia peggiore da adottare.

GERMANIA – Leggi la lista dei convocati e non puoi pensare di escludere la Germania dalle favorite assolute per la vittoria finale. Il progetto di Joachim Low è arrivato all’ultimo atto di un quindicennio diviso tra gioie e dolori (due trofei vinti con una nazionale schiacciasassi, i maliziosi puntano il dito da anni contro un palmares non all’altezza della controparte spagnola), ma soprattutto grande calcio. La Nazionale tedesca, nonostante il continuo ricambio tra i convocati operato dal CT, si conferma a livelli altissimi di organizzazione tattica e produzione offensiva. Persi i Klose e Gomez sono entrati i vari Gnabry, Sanè, Havertz e Werner. Anche dietro non si scherza: ci si può permettere di tenere fuori Jerome Boateng (miglior difensore della Bundesliga) e comunque avere un reparto guidato da gente di spessore come Hummels, Rudiger, Gunter e anche il “nostro” Robin Gosens. La mediana è uno dei reparti migliori, mix muscoli e talento: Gundogan, Kroos, Emre Can e Goretzka. In porta comanda ancora Neuer e, una volta che avrà abdicato anche lui, per ora sembra l’unico reparto da mettere in sicurezza per il futuro. Nonostante la rosa folta, la Germania non è scampata alla maledizione delle detentrici del Mondiale, eliminata anch’essa ai gironi in Russia. E alla prima giornata ci sarà subito il revival della semifinale degli ultimi Europei contro la Francia. Chi ben comincia…

FRANCIA – Campioni del mondo in carica e, quasi all’unanimità, eletta come miglior rosa del torneo. Brucia ancora tanto la sconfitta in finale del torneo organizzato in casa, nonostante la vittoria in Russia, ma ora la Francia è una squadra più matura. Difficile parlare di fallimento come Mourinho in caso di mancata vittoria, ma le carte in regola per arrivare in fondo la compagine di Deschamps le ha tutte. Il rientro di Benzema aggiunge un peso notevole ad un reparto offensivo che già contava Mbappè, Dembelè e Griezmann. Formazione che non rischia nemmeno troppo di essere sbilanciata, visti i giocatori che difenderanno il centrocampo: N’Golo Kante è riconosciuto all’unanimità come miglior centrocampista del mondo (di sempre?), Pogba si esprime ad alti livelli e ha a referto anche gol in gare importanti come la finale degli scorsi Mondiali, ai quali si aggiungono i vari Tolisso, Rabiot, Lemar e Sissoko. Sciolte da anni le riserve su Lloris (in panchina figura anche il futuro milanista Maignan), anche porta e difesa sono reparti blindati. Rimane da valutare il nuovo innesto di Benzema in una squadra comunque oliata e che ora sta costringendo a qualche esperimento tattico il commissario tecnico. Non ci sono stati troppi tonfi negli ultimi tre anni, ma il giocare con troppa spensieratezza potrebbe essere l’unico difetto di una corazzata quasi perfetta.

PORTOGALLO – I lusitani si presentano da campioni in carica e, storicamente, oltre alla Spagna nessuna Nazionale è mai riuscita a difendere il titolo conquistato quattro anni prima. Questa statistica non funziona per estensione all’allenatore, visto che quella Spagna aveva visto il passaggio di consegne tra Luis Aragones e Vicente del Bosque, quindi in caso di vittoria Fernando Santos farebbe registrare un record unico. E per farlo potrà contare su un Cristiano Ronaldo motivato come non mai: dopo l’ultima, criticata stagione alla Juventus ma, soprattutto, dopo le continue voci che lo vogliono non decisivo con la Nazionale. L’uscita per infortunio nella finale dello scorso Europeo, decisa da un gol del meno quotato (e già sparito) Eder, è stata l’apice di una discussione destinata a riproporsi anche quest’anno. Nonostante CR7 abbia ampiamente salvato dalla figuraccia la sua Nazionale, schiantatasi due volte sulla meno talentuosa Ucraina, qualificandola di prepotenza alla fase finale di Euro 2020. Nel Portogallo si gioca per lui, ma il talento negli altri reparti non manca: Joao Felix è maturato notevolmente quest’anno con l’Atletico Madrid, Cancelo rimane uno dei migliori al mondo nel suo ruolo e ora anche André Silva sembra aver trovato la retta via con i 28 gol stagionali segnati in Bundesliga. Ma è Bruno Fernandes il nome che, diventato imprescindibile per il Manchester United, può fare la fortuna anche del Portogallo. In più, i portoghesi sono scampati al possibile focolaio Covid-19 dopo l’incrocio con la Spagna e si presenteranno ai nastri di partenza senza defezioni. L’esordio con l’Ungheria, inoltre, è un’ottima fiche da giocare per mettere subito la freccia e mettere pressione a Germania e Francia.

UNGHERIA – La Nazionale dell’italiano Marco Rossi avrà probabilmente acceso un cerino in onore dell’Uefa: il cambio di paradigma dei playoff, collegati alla Nations League e non ai gironi di qualificazione per Euro 2020 (chiusi da penultima del gruppo E), ha permesso alla compagine ungherese di rientrare in corsa e staccare il pass per la rassegna iridata. Nel farlo, la squadra di Rossi ha addirittura fatto fuori l’Islanda, che tanto ci aveva fatto innamorare nell’ultima edizione degli Europei. Tuttavia il colpo più duro la selezione l’ha subito negli ultimi giorni, con il forfait costretto da un problema di pubalgia di Dominik Szoboszlai. Il centrocampista del Lipsia è sicuramente il giocatore più talentuoso nello scacchiere a disposizione del commissario tecnico, ora costretto a tirare fuori l’asso dalla manica per non venir sbranato dai lupi. Alla mancanza di qualità, si risponde con organizzazione, lotta a centrocampo e difesa solida. Un ruolo importante lo ricoprirà Willi Orbán, altro gioiello del Lipsia, leader difensivo di una Nazionale che penserà prima a parare i colpi e poi a restituirli in un Girone F Euro 2020 davvero da brividi.

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