2014
Gignac: «Inter? Bella prospettiva»
E su Pogba: «Alla Juventus non si scherza»
Laureatosi vicecapocannoniere nella corsa stagione, André-Pierre Gignac è il simbolo della rinascita dell’Olympique Marsiglia di Marcelo Bielsa, però potrebbe finire in Italia, perché tra i club interessati all’attaccante in scadenza di contratto c’è l’Inter. Il francese, però, parte dal rilancio del Marsiglia: «Bielsa ha rivoluzionato tutto: strutture, mentalità, allenamenti, restituendoci fiducia. E poi tutta la squadra aveva sete di rivincita. C’è vera vita di gruppo, gli allenamenti sono intensi, ma illuminanti tatticamente, tecnicamente. E poi tanti video: una o due sedute al giorno. A volte ce li danno da studiare in stanza, su chiavette usb. Bielsa ha ingrandito lo spazio ricreativo, che prima nessuno usava, e fatto costruire campi da pallavolo, basket, calcio-tennis», ha spiegato Gignac ai microfoni di ExtraTime, rubrica de La Gazzetta dello Sport.
L’ALLENATORE – L’attaccante, che ha perso anche 5 chili, è rimasto folgorato da Bielsa: «Sa tutto, al dettaglio. Ho sbirciato le sue schede: ce ne sono a centinaia. E tutti tratti dalle partite che analizza. Ci insegna calcio vivo, reale. Con Bielsa c’è molta più esigenza, ciò che cercavo da sempre. E anche lui si è addolcito un po’. Lavoro per la squadra. Mi sento più maturo e meglio di quando finii miglior marcatore». E il titolo può essere a portata di mano: «Ci crediamo perché lavoriamo duramente. Il Psg resta superiore, ma la Champions League gli toglierà energie. Per noi l’importante è tornare in Europa. Quando a Marsiglia c’è la Champions, la gente in città ha il sorriso».
PROGETTI – Ha le idee chiare Gignac circa le sue prospettive future, anche se le valutazioni sono in corso: «Penso che a fine stagione andrò via, anche se voglio vedere che farà Bielsa. Cerco nuove sfide, di alto profilo. Europeo? L’obiettivo segreto è di giocarlo, la concorrenza è dura, ma sta a me dimostrare di essere all’altezza. E poi non è una fissazione. Inter? E’ un’istituzione, Mancini un grande. Sarebbe una bella prospettiva. Dell’Italia ammiro la cultura tattica. E poi ho giocato a Marassi, contro la Sampdoria, in amichevole nell’agosto 2013, e ho pure segnato: un tifo stupendo. Valuterò ogni proposta con attenzione e l’esigenza trasmessami dagli insegnamenti di Bielsa». Infine, sull’esplosione di Paul Pogba: «Alla Juventus non si scherza. Paul è un ragazzo con la testa a posto e i piedi fatati. Ha tutto per diventare uno dei migliori al mondo. Giusto che sia nei 23 del Pallone d’oro».