2018

Football Leaks, Infantino: «Accusato in quanto figlio di immigrati italiani»

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Il presidente della FIFA, Gianni Infantino ha risposto alle accuse di Football Leaks riguardanti possibili favoritismi per i Mondiali del 2026

Il Presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha replicato in una conferenze call, in cui erano presenti le principali testate giornalistiche mondiali, alle rivelazioni di Football Leaks su suoi presunti favoritismi per i Mondiali del 2026 e per alcuni alleggerimenti per il fair play finanziario. Ecco le sue parole: «Io posso capire che è dura accettare che un figlio di immigrati italiani sia al mio posto, ma non c’è stato alcun illecito e tutto è stato fatto alla luce del sole. Ho operato sempre in modo trasparente. Il nostro obiettivo era aiutare i club, non distruggerli. Ho incontrato Psg e Manchester City perché era il mio lavoro a cercare un ‘settlement’, un accordo, e poi passarlo al panel giudicante che prende le decisioni indipendentemente. Comunque, i questi 2 club sono stati multati di una ventina di milioni. Tra i 30 club solo due non hanno trovato accordo, uno e il Milan che ha vinto il caso al Tas. Per i club che sono stati esclusi e ben diverso; non pagavano i debiti, i stipendi che sono cose molto più gravi. Quindi, nessun favoritismo a nessuno, era mio lavoro come capo amministrazione Uefa a farlo, il mio obbligo. Var in Uefa? Abbiamo già detto che la Var al Mondiale è stato un successo. Ovviamente non è perfetta ma offre un 95% di perfezione, oltre ad il calcio e arbitri. In Uefa serve tempo, ma l’importante è arrivarci».

«Favoritismi sul Mondiale 2026? La Fifa non ha aiutato nessuno. Ho parlato con Trump la prima volta il 28 agosto dopo l’assegnazione del Mondiale. La Fifa ha iniziato un nuovo corso fatto di regole chiare e trasparenti, decise ancora prima di sapere quali erano i Paesi candidati. Tutto quello che è stato fatto è stato messo nero su bianco: criteri, norme, principi, tempi. E abbiamo anche deciso che sarebbe stato il Congresso e non l’Esecutivo Fifa a decidere, con un voto pubblico. Ci sono stati moltissimi tentativi di tornare ai vecchi tempi cambiando il regolamento e facendo accordi segreti. Ma noi siamo rimasti inflessibili dall’inizio alla fine, e grazie a questo abbiamo dimostrato che la Fifa è trasparente. La Superlega? Noi non vogliamo nulla, un mondiale per club già l’abbiamo ma siamo obbligati a pensare a un torneo importante e diverso. Fa parte del nostro lavoro discutere e siamo obbligati a svilupparlo, così che i club possano avere una piattaforma importante su cui crescere, restando dentro il sistema».

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