2020

Gerrard incanta anche da allenatore: i Rangers una macchina (quasi) perfetta

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Il percorso da allenatore di Steven Gerrard è iniziato sotto i migliori auspici: i suoi Rangers in questa stagione sembrano aver cambiato marcia

Senza dubbio è ancora presto per capire se Stevan Gerrard è o sarà un grande allenatore. Le prime impressioni, però, riflettono un percorso di crescita davvero interessante dei suoi Rangers Glasgow, numeri alla mano tra le migliori squadre in Europa.

D’accordo, la Scottish Premier League non è competizione di altissimo profilo continentale, ma i dati non vanno nemmeno sottovalutati. Dodici vittorie e due pareggi l’impressionante ruolino di marcia, condito da 37 gol all’attivo e appena 3 al passivo. Due a zero e dominio nel primo Old Firm della stagione contro il Celtic, addirittura un clamoroso 8-0 nell’ultima gara casalinga contro l’Hamilton.

Se il cammino in patria ancora non vi ha impressionati, ecco quello in Europa League. Doppia goleada nei turni preliminari contro Lincoln e Willem, eliminato il Galatasaray nel playoff, vittorie comode contro Standard Liegi e Lech Poznan nel girone. Ultima performance quella un po’ pazza sul campo del Benfica, buttando via il 3-1 di vantaggio al cospetto dell’ingresso in campo del nuovo “Cavani” Darwin Nunez.

Ma il 3-3 finale di Lisbona non ha comunque schiodato i Rangers dalla vetta della classifica, uno status che Steven Gerrard inizia a pregustare possa durare in entrambe le competizioni. In particolare in Scozia, per provare a conquistare quel titolo che finisce nelle mani dei cugini del Celtic da ben 9 stagioni consecutive.

Già, perché i Gers sono il club più scudettato in patria dall’alto dei 54 trionfi ma provengono da un decennio di instabilità. Nel 2012, infatti, ci fu il clamoroso fallimento che obbligò alla ripartenza dalla quarta serie e alla rapida risalita coronata nel 2016.

Nel maggio 2018, poi, la svolta con l’assunzione di Stevie G, reduce dalla primissima esperienza in panchina con la Under 18 del suo amato Liverpool. Troppo allettante, però, la chiamata dei Rangers: due anni di crescita e costruzione per arrivare alla macchina quasi perfetta di questo 2020. Con la profonda sensazione che i primi trofei da allenatore non siano così lontani e che, conclusa l’era dorata di Klopp, ci sia una panchina Reds ad attenderlo.

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