Gerolin: «Ci servono tifosi, testa, determinazione e lavoro» - Calcio News 24
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2017

Gerolin: «Ci servono tifosi, testa, determinazione e lavoro»

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Il direttore sportivo dell’Udinese motiva le scelte di mercato: «Il gioco di Thereau era diventato anarchico»

Quattro le parole fondamentali per riuscire ad uscire da una situazione difficile e cominciare a vincere: tifosi, testa, determinazione e lavoro. Manuel Gerolin, direttore sportivo dell’Udinese, si presenta così alla stampa per motivare le scelte fatta nel corso di questa campagna acquisti un po’ sotto tono e promettere ai tifosi il massimo impegno.

«Vorrei fare il punto della situazione a pochi giorni da una sfida importante come quella di domenica contro il Genoa – spiega – e condividere l’attività che stiamo svolgendo, oltre che le scelte fatte fino ad oggi e gli obiettivi che abbiamo. E’ vero, abbiamo perso due partite, ma sono convinto che questa squadra maturerà e otterrà obiettivi importanti. L’Udinese da sempre ha l’impegno di creare una squadra di giovani e talenti forti che crescano come gruppo e con i giovani bisogna avere pazienza. Sappiamo che dobbiamo lavorare, il fatto di avere tanti giovani e qualche esperto è una scelta, come quella di aver preso Maxi Lopez e aver ceduto Thereau».

I maggiori dubbi sono stati espressi sulla scelta dell’attacco dell’Udinese. «La scelta di Thereau è stata molto ragionata. Lui è un buon giocatore, noi abbiamo cercato di recuperarlo a livello tattico ma quando abbiamo visto che il suo gioco era un po’ anarchico abbiamo preso la decisione di cederlo. Maxi Lopez e Lasagna sono all’altezza, ma non dimentichiamo che abbiamo anche Bajic che ancora non abbiamo visto, Perica, Matos, Ewandro. Non limitiamoci a Maxi Lopex. Ci serviva una prima punta, ma credo che sulle sue doti tecniche non ci sia niente da dire. E’ un ragazzo che farà crescere Bajic e Perica».

«Possiamo promettere ai tifosi che non ci risparmieremo, e per raggiungere i nostri obiettivi ci metteremo il 100% dell’impegno. I dati delle prime due partite di campionato dicono che abbiamo corso più di Spal e Chievo, ma abbiamo perso entrambe le partite, evidentemente abbiamo corso male. Non pensate che i ragazzi siano sordi e non sentano le critiche che arrivano dal di fuori, ma la squadra è giovane e ha bisogno di tempo e dei tifosi. Il pallone non entra se non c’è la spinta del pubblico».

«L’inizio è stato difficile perchè alcuni elementi sono arrivati in ritardo, altri si sono fatti male, io non cerco scuse. Noi però da domenica ripartiamo e siamo consci del fatto che questa squadra può uscire al più presto da questa situazione».

La critica che ha fatto la gente la mercato post Di Natale, è che in due anni l’Udinese non abbia trovato una punta in grado di sostituirlo. «E’ difficile per l’Udinese trovare un giocatore così, perchè bisogna spendere 25 milioni (come ha fatto il Cagliari con Pavoletti), e si sa che qui non si spendono. Noi dobbiamo crescere i nostri giovani in casa. Certo saremo più attenti sul mercato, ma in questo momento siamo contenti di quello che abbiamo fatto».

Tassello fondamenta poi della squadra friulana è comunque sempre il tecnico Gigi Delneri: «E’ uno di famiglia, conosce tutto dell’Udinese. Domenica contro il Genoa sarà una partita difficile per noi come per loro. Mi aspetto una squadra guerriera come lo è il suo allenatore. Guerrieri con la testa giusta e l’umiltà».

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