2013

Germania, Loew: «Agli Europei noi poco furbi, il Mondiale…»

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GERMANIA LOEW ITALIA MONDIALE – Joachim Loew ha rivissuto le tappe degli anni, in cui ha occupato il posto di commissario tecnico della Germania. Una semifinale al Mondiale 2010 e una a Euro 2012 per l’attuale guida della Nazionale teutonica, il quale, intervistato per Extra Time, ha rivissuto anche l’ultimo precedente contro l’Italia, squadra che la Germania di Loew sfiderà in amichevole tra tre giorni a San Siro.

QUELLA SEMIFINALE… – «All’Europeo eravamo fra i più giovani, giocavamo bel calcio ma l’Italia in semifinale è stata più furba – ha esordito Loew . Adesso abbiamo più esperienza e grazie ai successi in Champions League anche più autostima a livello internazionale. Se temo girone di ferro al Mondiale? No, accetterò il sorteggio. Anche all’Europeo avevamo un gruppo della morte con Olanda, Portogallo e Danimarca. Siamo andati avanti. Ma non è giusto che l’Italia non sia testa di serie, appartiene al circolo ristretto delle grandi nazioni. Quelle che al Mondiale saranno nel cerchio delle “seconde favorite” dietro al Brasile. Spagna, Argentina, noi, l’Italia, più Colombia, Belgio e Francia, se passa, come sorprese.»

BALO SERVE – Loew ha parlato anche del giocatore che fece vincere quella gara all’Italia, ovvero Mario Balotelli: «Cesare Prandelli è un tecnico eccellente che ha svolto un lavoro enorme: ringiovanito la squadra, le ha dato una predisposizione offensiva, mantenendo la sapienza tattica. Gli azzurri sanno tenere in scacco chiunque. E davanti hanno gente di classe, vedi Balotelli. Sarebbe importante per qualsiasi squadra: tecnico, veloce, potente. Uno dei migliori al mondo.»

IL NOSTRO PROCESSO – A seguire, Loew ha spiegato dove nasce la generazione di fenomeni in Germania, che porterà tanti giovani talenti in Brasile: «È un processo iniziato dieci anni fa: avevamo capito che non potevamo più stare fermi, necessitavamo di una nuova cultura di gioco, dominante e con più soluzioni offensive. Questo era il punto di partenza. Ora però dobbiamo trovare più equilibrio tra le due fasi; un forte sistema d’attacco ma anche una difesa affidabile grazie al lavoro di tutta la squadra. Segniamo sempre tanti gol ma questa evoluzione ci ha portato degli squilibri, abbiamo trascurato la fase di protezione. Non siamo addestrati come gli italiani. Il giorno del mio insediamento? Mi telefonò Klinsmann, voleva parlarmi. Io ero un allenatore capo che aveva già vinto dei campionati all’estero (Austria, ndr) e arrivato in finale di coppa Coppe con lo Stoccarda. Non mi andava di fare il vice. Ma Klinsmann mi diede molte responsabilità nel progetto. E poi si avvicinava il Mondiale in casa. Ma non mi sarei mai immaginato di diventare poi c.t., non era nei miei sogni.»

VIVA IL CALCIO TEDESCO – In chiusura, Loew ha parlato del rapporto tra la crescita dei club tedeschi e l’andamento della Nazionale nelle competizioni ufficiali: «È un dare e avere. Noi approfittiamo delle vittorie di Bayern e Borussia, loro hanno approfittato delle nostre, del fatto che dal 2006 siamo sempre tra le prime quattro, che i giocatori sanno rendere ad alto livello. Sono orgoglioso se due nostri club si giocano la Champions in finale. Sono felice della loro buona riuscita perché aiutano i giocatori a migliorare e a rendere più forte la nostra nazionale. Le condizioni di Klose e Gomez? Abbiamo contatti frequenti. Peccato che Mario sia infortunato, tornerà più forte. È felice della sua scelta a Firenze, da come è stato accolto ritiene che sia stato il passo giusto. Anche Miro ha avuto dei problemi fisici ultimamente, ma è entusiasta di Roma. Ha imparato molto, sapersi imporre contro le difese della Serie A lo ha migliorato.»

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