2015
Genoa in pegno a Bognier, rebus Calabrò | Repubblica
Calabrò già in pista, ma l’affare è in salita: il nodo
La politica è scesa in campo per spingere Calabrò a risolvere i problemi economici del Genoa: l’imprenditore, che vive a Londra e spesso e a Montecarlo, è legato alla famiglia Berlusconi e a Toti, che ha sostenuto nella campagna elettorale per diventare Governatore della Liguria. L’assessore regionale allo sport e alla cultura, Ilaria Calvo, tifosa genoana, avrebbe dato una mano anche alla Sampdoria in caso di bisogno, ma per la società blucerchiata è già pronto Volpi, nel caso in cui Ferrero non dovesse più farcela.
CONTATTO AVVIATO – Stando a quanto riportato dall’edizione ligure de La Repubblica, i capitali per rilanciare il Genoa arriveranno dalla Russia, dove Calabrò ha creato un business sulle “terre rare”: si trovano preziosi elementi per telefoni, computer e altri oggetti elettronici. La scadenza del 31 ottobre non sembra più tassativa: chiusura possibile a fine anno. Ma la trattativa al momento è bloccata, anche perché il patron Enrico Preziosi deve prima risolvere alcuni nodi societari e non solo quello legato alla Fondazione Genoa, che detiene il 25% del pacchetto azionario.
IL NODO – E’, infatti, emerso che la proprietà del Genoa è stata data in pegno a Enrico Bognier, responsabile della sede di Hong Kong della Giochi Preziosi: se Preziosi non paga i 4.368.510,23 euro di debiti, Bognier otterrà il 100% della E.P. Preziosi Participation, cioè la holding che controlla Fingiochi, il Genoa e Giochi Preziosi. «Onestamente non ne so nulla…. Quattro milioni? Sarebbero miei? Rigamonti mi rappresenta nell’atto? So solo che è il commercialista di Preziosi», ha dichiarato Bognier, mentre il presidente del Genoa ha spiegato: «Ho venduto tutto, compresi i mobili. Appena avrò i 4 milioni li ridarò a Bognier così si estingue il pegno. Lui non ne sa nulla. È da 50anni in Cina, si sarà spaventato…».