Focus

Genoa, testa, cuore e coraggio. Ora Ballardini osi con il 4-2-3-1

Pubblicato

su

Il Genoa ha pareggiato con il Sassuolo per 2-2. Ballardini può sorridere: la formazione offensiva ha funzionato

Il Genoa non è riuscito a prevalere sul Sassuolo. Cuore Genoa si è detto dopo il 2-2 contro la formazione neroverde. Domenica pomeriggio a Marassi, i rossoblù sono riusciti a rimontare il doppio svantaggio siglato dalla doppietta dell’ex Gianluca Scamacca. Prima il gol di testa di Mattia Destro (nessuno come lui in Europa in questo fondamentale) e poi, sempre di testa, di Vasquez (all’esordio in Serie A e con la maglia del Grifone). Un Genoa in netta difficoltà per un tempo. Già attorno al 31′ infatti era arrivata la prima mossa di Davide Ballardini che ha tolto Sabelli per mandare in campo Ekuban. E il ghanese, con la sua velocità, ha messo in difficoltà la difesa neroverde. Poi ha sbagliato un paio di gol, è vero, infatti si può parlare di croce e delizia, come abbiamo scritto nelle pagelle, ma non è mancato l’impegno da parte dell’attaccante, che aveva voglia di dimostrare.

Il coraggio di Ballardini, una mossa per il futuro

Poi ancora un cambio offensivo per passare al 4-2-3-1 a inizio ripresa: dentro Kallon e fuori Badelj. Il Genoa ha iniziato a controllare la gara. Il Sassuolo ha fatto fatica a uscire (anche se ha fallito una grandissima opportunità con Scamacca). Ballardini ha costretto Dionisi a rivedere le sue mosse. Il tecnico dei neroverdi, per la prima volta in stagione, ha cambiato modulo, passando a una sorta di 4-3-3 con Maxime Lopez vertice basso e Harroui e Frattesi con licenza di offendere. Il Genoa ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e, sospinto anche dalla Curva, che domenica è tornata a tifare dopo oltre 2 anni, ha trovato un pareggio che sembrava insperato. Gol del 2-2 al 90′ con la capocciata di Vasquez. Un punto che non fa dormire sonni tranquilli a Davide Ballardini ma permette al tecnico di respirare un po’ di più.

Exit mobile version