2015
Genoa, Preziosi: «Juve su Bertolacci. Perin vuole restare»
Il presidente genoano si esprime su trattative e voci
Enrico Preziosi, presidente del Genoa, è intervenuto ai microfoni di Gazzetta Tv per soffermarsi in particolare sui pezzi pregiati dei rossoblu. La formazione di Gasperini si è distinta nella stagione in corso proponendosi come una delle principali sorprese e non mancano i giocatori che fanno gola a big, italiane e straniere. Queste le parole sulla necessità di far quadrare i conti, prima di poter sognare obiettivi importanti: «Negli anni scorsi abbiamo rischiato a causa di ingaggi altissimi, adesso siamo vicini al pareggio di bilancio. Un po’ ti senti frustrato per non poter competere con le big ma tenere i conti in sicurezza fa piacere» ha spiegato il patron genoano.
SVELANDO IL MERCATO – Il discorso si è poi spostato sul mercato, queste le parole su Bertolacci: «Situazione complicata perché è in comproprietà con la Roma, abbiamo un buon rapporto e contiamo di risolvere a nostro favore la compartecipazione. Il Milan? Non solo, ci sono altre squadre, anche la Juve lo ha apprezzato così come la Fiorentina». Non possono mancare dichiarazioni su Iago Falque e Perotti: «Iago Falque? Milanetto lo ha seguito per un anno, l’intuito e la pazienza fanno fare buoni affari. Non ci sono trattative in corso, dipende da come finiamo in campionato. Vogliamo tenerlo. Perotti? La Roma lo osserva, così come Milan e Juve». C’è ottimismo per quanto riguarda la possibilità di trattenere Niang e Perin: «Niang? Avevamo l’accordo per il riscatto ma lui non voleva, ora però potrebbe aver cambiato idea ed i rapporti col Milan sono buoni. Perin vuole restare a Genova, piace all’estero ma io non vorrei cedere chi vuole rimanere».
SIMPATICO RIVALE – Ultimo riferimento di mercato al futuro di Roncaglia: «4,5 milioni per il riscatto sono troppi, potrebbe esserci una contropartita come Rosi o altri. Comunque lo terremmo volentieri se la Fiorentina non lo vuole». Un riferimento, chiusa la parentesi mercato, al rapporto col rivale Ferrero: «All’inizio è stato tutto più duro e c’era diffidenza, poi ci siamo conosciuti ed abbiamo scherzato parecchio. Lui sdrammatizza tanto. Lui ha entusiasmo e i risultati lo premiano ma vedremo la durata, il rapporto è comunque di simpatia e non di diffidenza perché non serve essere diffidenti». Infine un retroscena legato alla situazione del Parma: «Io incontrai Taci, sembrava deciso ma poi rinviava sempre, quando mi sono accorto che non erano mani sicure è finita la discussione. Io avevo anche avvertito Ghirardi su questo».