Era dal 1978 che il Little Club Genoa, il club più antico d’Italia, fondato nel 1962, non assegnava più il Grifone d’Oro, l’ultima volta era andato a Oscar Damiani. Ma ieri il premio è tornato, consegnato nell’evocativa sede sotto la Gradinata Nord a Enrico Preziosi. Motivazione? Spiegano i vertici del club: Ã?«Per la genoanità del presidente, perchè iniziano i festeggiamenti per i nostri cinquant’anni e perchè è il primo presidente a vincere quattro derbyÃ?». Derby, appunto. Che ritorna l’8 maggio, in un clima reso aspro dagli episodi riguardanti la Sampdoria. Preziosi condanna: Ã?«Spesso si parla di stile di qua e di là , poi nei momenti di difficoltà salta. Nel dramma più atroce, Genoa-Venezia, qui ci siamo compattati intorno al presidente, questa è la genoanità , diversa da tutto il restoÃ?».
E il patron osserva la fotografia della sua ultima visita al club. Ã?«Era il 2005Ã?». Genoa-Teramo. Ã?«Eravamo in C, strada ne abbiamo fatta tantaÃ?». Quindi si torna agli umori della stracittadina e agli ultimi avvenimenti in casa blucerchiata. Ã?«Gli scellerati e i delinquenti ci sono in tutte le città . Non è bello ciò che ho visto. Io a gennaio ho recitato il mea culpa e forse questo è stato apprezzato. La reazione dei tifosi con il ricorso alla violenza, il casco e le minacce, è ingiustificata. non mi interessa se la commette un sampdoriano o un genoano, si tratta di delinquenti che vanno fermati. Io inviterei i nostri tifosi a pensare alla nostra fortuna e non godo mai delle disgrazie altrui, perchè le ho conosciute. Con due o tre errori a gennaio forse saremmo in una situazione simile. Un pericolo scampato, possiamo programmare con tranquillità la prossima stagione del Genoa. Anche per questo ho ringraziato i miei giocatori, per come si sono comportati in una situazione che poteva farsi difficileÃ?».
Il grazie del presidente pure ieri, al Signorini. Ã?«Una full immersion nel Genoa, sei oreÃ?». Colloqui con Rossi e Milanetto. Ã?«Parlando del presente e del futuro. Con loro non mi devo proteggere da nessuno. Ci siamo detti che le prossime partite vanno onorateÃ?». Stesse parole nei 20′ di dialogo con Ballardini. Ã?«Abbiamo parlato degli ultimi cinque turni e di ciò che va fatto, lui ha apprezzato e io ho apprezzato il suo lavoroÃ?». E per la panchina della prossima stagione? Ã?«Su Ballardini ho deciso di riflettere, anche se c’è chi entra nella mia psiche e parla d’altro. Ballardini vince una partita e sale, due e non può che essere confermato, ne perde due ed è fuori. Invece io devo riflettere e prendere il tempo necessario, ce n’è a disposizione. Lascio ad altri il toto-allenatore. Io devo provare a fare la scelta giusta, è il mio ruolo, con i miei convincimentiÃ?».
Comunque arriva qualche no secco. Ã?«De Canio? Escluso categoricamente, non mi piacciono i cavalli di ritorno. Così come non riprenderei Gasperini neanche se mi ammazzassero… Delio Rossi? Non era la mia gestione, so come lavora ma non lo conosco. Ripeto, lascio ad altri il toto-allenatore, a fare tanti nomi prima o poi ci si piglia. Vale anche per i giocatori, ma non ci saranno rivoluzioni: la squadra già c’è, tre o quattro entreranno se tre o quattro usciranno. Abbiamo 87 o 89 calciatori, abbiamo speso una fortuna che deve essere finalizzata all’entrata in prima squadra, ad esempio con i giovani interessanti che abbiamo in PrimaveraÃ?». O i tanti con cui dovrà discutere con altre società , vedi il Milan. Ã?«Con Galliani sarà battaglia, non solo per Boateng e Paloschi. E di sicuro non farò la vittima sacrificaleÃ?».
Programmazione già iniziata. Anzi, a buon punto. Preziosi incassa tra tanti applausi e sorrisi il premio del Little Club. Ã?«Potrei dedicarlo, per fare polemica, a qualcuno di 5 o 6 anni fa… Ma lo tengo per meÃ?». Brinda a Brunello e paragona con i suoi uomini: Ã?«Il nostro Brunello di quest’anno? Potrei dire Kucka, ma soprattutto MilanettoÃ?». E ritorna al presente delle ultime cinque giornate, dopo il successo sul Brescia. Ã?«Corioni è un amico, ma non facciamo sconti a nessuno. Nè al Lecce nè alle altre, io spero di vincere più partite possibile. E c’è il derby che è un appuntamento speciale per la nostra tifoseria. Io mi sono preoccupato della regolarità del campionato, di fare punti. Mancano cinque settimane, con il derby e altre due gare in casa da onorare. E c’è da andare nella parte sinistra della classifica, mi farebbe diventare meno arrabbiato in una stagione che per me deve comunque finire al più presto. Per poi pensare alla prossima, che stiamo preparando con serenità . Io sono per il consolidamento del Genoa in posizione di tranquillità . Basta dispiaceri, magari il tantissimo che desiderano i tifosi non riusciremo a darlo, ma l’obiettivo è dare solidità a questa società . Stiamo lavorando per questoÃ?».
Fonte | di Mauro Casaccia per “Il Secolo XIX”