L’attaccante: «Sono stato fermo due anni, non è stato facile»

Intervistato da Sky Sport a Pegli, così ha parlato Diego Perotti, rivelazione del Genoa: «Sono molto contento di come stiamo andando, sono molto felice perchè sono arrivato qua dopo due anni brutti, e ho giocato quasi 20 partite. Per me questo è un sogno. Cose belle e brutte della Serie A? In Spagna si gioca un calcio diverso, la differenza più grande è il campo, non bagnato come fanno in Spagna. Qua il calcio è più fisico e tattico, ma mi sono trovato veramente bene, con i compagni e la squadra: mi hanno fatto sentire come un giocatore in più sin dal primo momento, e questo per me è importantissimo».

LA RINASCITA – Perotti ha continuato: «Paura? Certo, perchè due anni è troppo tempo per un giocatore. Avevo 23 anni quando ho iniziato a sentire gli infortuni, non trovavo una via d’uscita per tornare a giocare. Con la testa non ci stavo e pensavo di lasciare il calcio. La paura c’era, io sono rimasto con la mia famiglia, ma sapevo che se non tornavo a giocare adesso, non sarei più tornato. La convocazione? Sapevo che con 7 mesi in campo non potevo pensare alla nazionale, ma la convocazione è un pensiero di ogni calciatore. Sto male perchè abbiamo perso con la Juventus, ma l’arrabbiatura è passata. Bisogna lavorare bene questa settimana per far bene con l’Udinese».

FUTURO – Sulla squadra in cui vorrebbe giocare un giorno: «Non lo so. I giocatori dicono sempre le stesse cose, ma io sono un giocatore del Genoa e penso solo alla mia squadra. Se parlo di un’altra squadra manco di rispetto a tutti i tifosi del Genoa. Trofei? Qua ho visto una squadra bellissima sin da subito. Noi siamo abbastanza vicini alla zona Europa League, dobbiamo continuare. Mancano 33 punti. Se giochiamo per tutta la partita come domenica possiamo arrivare lontano. Non possiamo lasciare punti, come abbiamo fatto, sapendo che Fiorentina e Sampdoria sono forti e stanno vincendo. Prima bisogna giocare bene e poi si deve vincere».