Calciomercato
Genoa, Perinetti sull’operazione Sturaro: «È un investimento per il futuro, non siamo pazzi»
Il dg del Genoa, Giorgio Perinetti, ha parlato a proposito dell’operazione Sturaro nell’ultima finestra di mercato, che tanto ha fatto discutere
Il Genoa in queste settimane continua ad essere nell’occhio del ciclone in termini di calciomercato. Dopo la cessione di Piatek, che tanto ha fatto discutere i tifosi genoani, anche il ritorno di Stefano Sturaro in rossoblu per la cifra di 16 milioni, ha destato grande scalpore. L’ex Juventus, infatti, è automaticamente diventato l’acquisto più costoso della storia del Grifone. Una spesa decisamente elevata, anche alla luce delle condizioni fisiche del giocatore, che allo Sporting Lisbona non ha messo a segno nemmeno una presenza in questa stagione.
A proposito di questa operazione di mercato, che continua a tenere banco negli ultimi giorni, ha parlato Giorgio Perinetti, direttore generale del Genoa: «Quando una società fa delle scelte non è che le improvvisa. Con Sturaro abbiamo riportato a Genova un giocatore importante, e su questo dubbi non ce ne sono. Chiaro che sapevamo delle sue condizioni fisiche, che prevedono un recupero graduale. È un investimento importante sul futuro: un altro calciatore, come Criscito, che ha scelto di tornare al Genoa e per noi è una gratificazione».
E, per rispondere alle critiche di questi giorni, Perinetti ha aggiunto: «Dobbiamo guardare all’investimento, ai rapporti, alle collaborazioni e siamo convinti che questa sarà nel tempo un’operazione felice dal punto di vista tecnico e assolutamente gratificante da quello economico. Abbiamo fatto un investimento sul recupero di un giocatore che riteniamo molto, molto importante. Oltretutto il ritorno è una scelta sua, che ci fa molto piacere. I 16 milioni di Sturaro sono un investimento da cui il Genoa è sicuro di avere un rendimento, sappiamo noi perché questa operazione è importante e non siamo impazziti. I conti fatti sul pezzettino di carta sono per il fantacalcio, non per il calcio vero».