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Genoa, mura ‘nemiche’. E Ballardini cerca ancora un’identità
Il Genoa di Davide Ballardini ancora non decolla. Troppo pochi 3 punti in 4 gare: in casa solo sconfitte
Due partite interne e due sconfitte per il Genoa di Davide Ballardini che era reduce dall’esaltante vittoria in rimonta in trasferta, a Cagliari, non ha replicato quanto di buono fatto vedere nel secondo tempo in Sardegna. Dopo la fantastica rimonta è arrivato un ko interno contro la Fiorentina e ora Marassi diventa un fattore negativo per la formazione rossoblù. Due sconfitte su due quest’anno, ma il problema si trascina dalla scorsa stagione: il Grifone non esulta tra le mura amiche dal 24 aprile 2021, da Genoa-Spezia 2-1, tra l’altro ultimo gol di Mattia Destro in casa. Da allora Marassi è stato terreno di conquista per Sassuolo, Atalanta, Napoli e, appunto, Fiorentina. Serve una netta inversione di tendenza per costruire la salvezza 2021/2022. Ballardini ha ancora tanto lavoro da fare. Ovviamente ha bisogno di tempo, come ogni allenatore. Riuscirà Preziosi a tenere a freno i suoi istinti ‘esoneratori‘?
Serve un’inversione di tendenza. Squadra ancora senza identità
Il Genoa è partito in ritardo, come tante formazioni. Solita rivoluzione sul mercato di stampa Preziosi, con tantissimi giocatori arrivati solo nelle ultime ore del mercato. Ballardini non ha ancora lavorato con la rosa al completo, complici gli infortuni. Caicedo, il bomber scelto per la salvezza, non si è ancora visto (domani dovrebbe iniziare a lavorare in gruppo). Le attenuanti al tecnico non mancano ma i 3 punti conquistati dopo 4 giornate sono un bottino misero per una formazione che sogna ogni anno di ottenere qualcosa in più di una tranquilla salvezza. Luci e ombre per Ballardini, che ha ancora (giustamente) credito presso i tifosi. Serve maggiore compattezza tra i reparti, maggiore solidità difensiva e maggiore concretezza in zona gol. Facile a dirsi, of course. A Ballardini ora trovare la quadra nel minor tempo possibile, partendo già da alcune nuove certezze come Sirigu, Maksimovic, la sorpresa Cambiaso.