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Genoa Gudmundsson: «Mercato? Felice di essere rimasto»

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Le parole di Albert Gudmundsson, fantasista del Genoa, sul suo rapporto con Gilardino e la sua decisione di rimanere in rossoblu

Albert Gudmundsson si è raccontato a 360° su DAZN: di seguito le parole del fantasista del Genoa.

GILARDINO – «Il mister mi concede molta libertà in campo, mi dà sempre una posizione da cui partire, poi da lì sono io che me la devo trovare da solo durante la partita, dipende anche da chi abbiamo contro. A seconda delle indicazioni tattiche, a volte parto a sinistra, a volte dal centro, ma penso di essere più pericoloso quando parto dal centro perché posso andare a sinistra, a destra, saltare l’uomo o appoggiare il pallone all’indietro. Penso che mister Gilardino abbia compreso le mie qualità e questa è la cosa più importante. Non potete nemmeno immaginare quanto sia stato importante, perché, nonostante non mi abbia dato tantissime indicazioni, ma solo dei piccoli dettagli, questi sono stati così importanti che mi hanno fatto dire: ‘È veramente una persona intelligente».

REAZIONE DEL MISTER AL MANCATO TRASFERIMENTO – «Sì, è stato divertente. Eravamo a fare colazione ed è venuto ad abbracciarmi. Ho pensato: ‘Perché lo sta facendo?’. Dato che è stato un abbraccio davvero intenso. Durante la colazione non ci avevo pensato, ma più tardi ho visto le sue dichiarazioni sul giornale, in cui diceva che mi avrebbe abbracciato alla fine del mercato e allora ho capito il motivo per cui lo ha fatto».

ULTIMI GIORNI DI MERCATO – «È stato strano… Ma comunque sono rimasto e sono molto felice di essere qui al Genoa. Mi sento bene e penso di non aver ancora raggiunto tutti gli obiettivi stagionali e sono quindi motivato a completare la stagione nel migliore dei modi».

GIRO DELLA CITTA’ IN MOTORINO CON UN TIFOSO – «Sì, è una storia divertente. Stavamo girando la città con il pullman scoperto per celebrare la promozione, alla fine il pullman ci stava portando indietro verso la stazione, ma ero abbastanza vicino a casa. A quel punto un tifoso mi ha offerto un passaggio e ho pensato: ‘Perché no?’. Sono saltato sul motorino e mi ha portato a casa».

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