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Genoa, Criscito: «La squadra è con Ballardini, ci manca solo la vittoria»
Il capitano del Genoa Domenico Criscito ha parlato del momento difficile che sta vivendo la squadra rossoblù
Domenico Criscito, difensore e capitano del Genoa, in una intervista a Il Secolo XIX ha parlato del difficile inizio di stagione della squadra rossoblù.
FIDUCIA BALLARDINI – «La squadra e la società sono con il mister, tutti remiamo dalla stessa parte. Lo vedo tranquillo, nonostante il momento non sia semplice. Se andiamo a vedere le partite che abbiamo giocato finora, solo con l’Inter abbiamo subito un’imbarcata. Tutte le altre sono state combattute, la squadra ha sempre reagito alle difficoltà. Abbiamo sbagliato qualche scontro diretto, come Salernitana e Venezia. Però adesso vogliamo e dobbiamo cambiare passo, a cominciare dalla partita con l’Empoli».
COSA MANCA – «La vittoria, ci manca la vittoria. Ci darebbe punti e morale, ci darebbe la spinta per iniziare a risalire in classifica e piazzarci in alto, dove il Genoa merita di stare. Tante volte in questa prima parte di campionato l’abbiamo sfiorata, con il Verona e con il Sassuolo ci siamo andati vicino dopo una gran rimonta: non siamo stati fortunati, abbiamo anche commesso errori ma abbiamo dimostrato di potercela fare. Ora dobbiamo essere concreti».
SQUADRA COMPETITIVA – «È una squadra che è competitiva, ha ottimi giocatori. E ha carattere, lo ha dimostrato con le rimonte che è riuscita a fare anche in circostanze molto complicate. Però i punti in classifica sono solo 8, serve una vittoria già a partire da venerdì a Empoli».
500 PARTITE – «A dir la verità sarà un traguardo che raggiungerò dopo la sosta: in alcune statistiche è conteggiata anche la Supercoppa Primavera del 2005 giocata con la Juve e così si arriva a 499. A Empoli in realtà farò 499 da professionista, 500 con la Roma incrociando le dita. E spero di festeggiare con due vittorie di fila».
PARTITA INDIMENTICABILE – «Ah ce ne sono tante, tantissime. Però se proprio devo indicarne una, allora dico il derby della tripletta di Milito. Mi sembra di averlo lì, a un passo. E invece sono già passati 12 anni».