2014

Genoa, Centurion: «Disponibile per qualsiasi ruolo»

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Ecco le parole dell’esterno argentino al suo primo anno in maglia rossoblù

SERIE A GENOA CENTURION – Arrivato al Genoa l’ultimo giorno di mercato e messo subito da parte, dopo una sola apparizione da Liverani, con Gian Piero Gasperini l’argentino Ricardo Centurion sta ritrovando la fiducia in sè stesso ed anche una versatilità tattica, impensabile un tempo per un’ala offensiva come lui, che al Racing Avellaneda con Vietto e De Paul formava un trio temuto da ogni difesa della Premier Division albiceleste; nella partita pareggiata con il Napoli di lunedì, il classe 1993 ha ricoperto anche il ruolo di quinto di difesa, ed ecco le sue parole a riguardo nell’intervista rilasciata al sito ufficiale del Grifone: «Non è stata la prima volta in cui giocavo in quel ruolo. Lo avevo ricoperto in Argentina, può essere un’alternativa, una tappa per migliorare l’esperienza e liberarmi, per il momento, da altre responsabilità e dalle pressioni di giocare in attacco. La disponibilità è sempre stata totale, se il mister chiede di andare in quella posizione, non me lo farò dire due volte».

 

RICARDO CENTURION – Centurion ha anche parlato dell’ottima gara giocata dai rossoblù al San Paolo, con un avversario molto più quotato: «Si è vista una difesa solida, una squadra vera che ha letto bene la partita. Siamo stati capaci di soffrire e abbiamo guadagnato un bel punto. Sono troppo giovane per ricordare le imprese di Maradona, il più famoso dei miei connazionali, sul campo del San Paolo». Sul rapporto con gli argentini di Catania, in particolare con Lucas “El Pata” Castro, ha affermato: «Li conosco tutti, chi più e chi meno, anche se non intrattengo relazioni personali con loro. L’unico con cui ho un rapporto da amigo è Castro, eravamo compagni nel Racing. Mi dispiace per l’infortunio che gli è capitato, gli auguro di guarire prima possibile. Per il Catania è una perdita importante, è un giocatore di ottime qualità». Ultima battuta sul cibo, con la dichiarata difficoltà di trovare l’asado come in Argentina: «Ad Arenzano c’è un posto dove vado che non è niente male. L’asado vero lo mangerò in Argentina, sono venuto per fare il calciatore, non per mangiare. Anche se in Italia il cibo è uno spettacolo».

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