Il folle 2015 di Neymar: l’astro brasiliano del Barcellona in lizza per il Pallone d’oro

Il podio del Pallone d’oro 2015 è oramai definito: saranno in rigoroso ordine alfabetico i signori Messi Lionel, Neymar da Silva Santos Jùnior e Ronaldo Cristiano. Il terzo incomodo tra i due pluripremiati: il fuoriclasse argentino si è già aggiudicato quattro edizioni dell’ambitissimo riconoscimento personale – 2009, 2010, 2011 e 2012 – ed è rincorso dal rivale portoghese tre volte vincitore (2008, 2014 e 2015).

L’INCOMODO DI LUSSO – Per il brasiliano classe 1992, cinque anni più giovane del compagno di squadra al Barcellona Leo Messi e ben sette rispetto al detentore del premio Cristiano Ronaldo, è invece la prima apparizione nella finalissima del Pallone d’oro: qualcosa che si è meritato con una stagione disumana su cui torneremo a breve. Neymar Jr., quando ha ora ventitré anni, dovesse aggiudicarsi il titolo sarebbe in piena aderenza anagrafica con i suoi due predecessori: Cristiano Ronaldo (classe ’85) ha vinto il suo primo Pallone d’oro nel 2008 alla stessa età attuale del brasiliano – peraltro, curiosità, i due sono nati entrambi il 5 febbraio –  così come Messi a ventidue. Tradotto: la sua giovane età non deve indurre in errore, non si può cadere nella paura di non premiarlo.

LA STAGIONE DI NEYMAR – Già dalle statistiche emerge la superiorità del brasiliano nell’anno solare 2015: 48 reti siglate da Messi e Ronaldo, 45 da Neymar. Tre in meno con una singolare particolarità: i primi due hanno calciato tutti i piazzati delle loro squadre fatta eccezione sui due mesi – e ci torneremo – di assenza dai campi da gioco della Pulce. Il peso dei gol è da numero uno indiscusso: per intenderci, nella Champions League meravigliosamente vinta dal Barcellona più forte di tutti i tempi, ha segnato tre volte ai quarti di finale contro il Psg (una al Parco dei Principi e due al Camp Nou), tre nelle semifinali contro il Bayern Monaco (una al Camp Nou e due all’Allianz Arena) e nella finale di Berlino contro la Juventus (laureandosi capocannoniere della competizione con Ronaldo e Messi ma senza rigori all’attivo). Un mostro. Qualche istante fa abbiamo parlato di età: ad appena 23 anni Neymar ha segnato 266 gol in 420 partite, numeri da marziano confermati dall’eccellenza in verdeoro. Il nativo di Mogi das Cruzes è già il quinto marcatore all-time nella storia del glorioso Brasile con 46 timbri in 68 partite: alla sua età soltanto O’Rei Pelé aveva fatto meglio di lui, statistiche – quelle nelle rispettive nazionali – neanche avvicinabili per intenderci dai rivali Messi e Ronaldo.

I DUE MESI SENZA MESSI – Lo scorso 26 settembre l’unanimemente riconosciuto miglior calciatore del pianeta si procurava nella sfida di campionato con il Las Palmas una rottura del legamento collaterale del ginocchio sinistro: due mesi di assenza che ai soliti superficiali di turno avevano premonito l’imminente fine della galassia Barcellona. E’ invece accaduto l’incredibile: persa la prima a Siviglia, il Barcellona ha poi vinto tutte le partite disputate in Liga come sul palcoscenico internazionale della Champions League, con la gemma data dai quattro schiaffoni rifilati al Real Madrid tra le mura amiche del Bernabeu. Neymar ha tagliato il ciuffo che lo rendeva poco gradito ai seriosi di turno ed ha indossato i panni del leader: è l’attuale capocannoniere del campionato spagnolo con 14 timbri – staccati Suarez a 12 e Ronaldo a 9 – ed è riuscito nel miracolo di non far avvertire l’assenza di chi a detta dei più si è oramai messo dietro anche Maradona. Per fare questo le statistiche – seppur impressionanti – non bastano: non possono bastare se non accompagnate dal genio. Dalla bellezza, dall’arte di un giovane ragazzo poco comune, dalla predisposizione di chi ha ad esempio ha imparato a fare gol, assist e numeri di sinistro (vedi ultimo turno contro la malcapitata Real Sociedad). Dal sangue brasiliano e dalla dirompente personalità europea. Neymar Junior, sei tu il mio Pallone d’oro.