La panchina è salva, ma non salda: esame Cesena

La sua panchina è salva, perché la società gli riconosce gli alibi oggettivi degli infortuni, degli episodi contrari e degli errori individuali, ma non è salda, anzi: la sfida di domenica prossima a San Siro contro il Cesena per Filippo Inzaghi rappresenta un nuovo esame da superare. La figuraccia rimediata dal Milan contro l’Empoli ha complicato ulteriormente i piani per un piazzamento europeo e ridotto le speranze del tecnico di restare per la prossima stagione. Il giudizio del patron Silvio Berlusconi è negativo e la posizione di Inzaghi, dunque, secondo La Gazzetta dello Sport, s’è fatta precaria: l’inadeguatezza tecnico-tattica è stata evidente e i fischi dei tifosi ne sono stati la certificazione. I sostenitori rossoneri hanno la sensazione che non sia cambiato nulla dal divorzio con Massimiliano Allegri e Clarence Seedorf.

FISCHIATO E IN BILICO – La squadra è dalla parte dell’allenatore, che ha sorpreso nel post-partita dichiarando: «L’Empoli è una grande squadra, si vede che Sarri la allena da tre anni. Sapevamo che ci avrebbe messo in difficoltà, ha palleggiato meglio della Juve». Qualcosa si è rotto rispetto ad inizio stagione e Inzaghi fatica ad aggiustare il giocattolo; l’abbondanza poi rischia di essere dannosa, infatti l’alternanza ha generato confusione e impedito al gruppo di trovare un’identità. I numeri non sono dalla parte di Inzaghi, che è il peggior allenatore dell’era Berlusconi con una media punti di 1,304 a partita.