2015

GdP: Parma, plusvalenze molto dubbie

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Cifre gonfiate? Alcuni casi fanno pensare: i numeri pazzi dei ducali

Numeri da capogiro, che esistevano sulla carta ma in verità forse non c’erano: sono quelli che hanno condotto al fallimento del Parma. Tutti scritti, nero su bianco, tutti a bilancio: plusvalenze fittizie su cui adesso indagherà anhe la Procura e che coinvolge molti giocatori. Tra gli indagati, come noto, l’ex presidente Tommaso Ghirardi e l’ex amministratore delegato Pietro Leonardi. La Gazzetta di Parma oggi prova un attimino a fare il punto della situazione, mettendo in gioco alcuni numeri e alcune cifre decisamente molto spaventose.

NUMERI PAZZI – A essere messi sotto contratto, ad esempio, nella gestione recente del Parma sono stati ben trecentoquarantasette giocatori (incredibile), ma a sorprendere ancora di più sono le cifre. L’anno scorso il Parma ha messo a bilancio plusvalenze per circa 50 milioni di euro (l’anno prima erano meno della metà) e minusvalenze per appena 3. Giocatori rivenduti a prezzi folli per soldi che però, pare, non sono mai realmente stati incassati: Davighi, ceduto al Novara per 1 milione e 200mila euro o Lamine Traore, ceduto al Cesena per 1 milione e 500mila euro. Insomma, cifre non congrue al valore di mercato dei giocatori messe a bilancio come niente fosse, da Cascione a De Vitis a Crisetig: numeri da paura. 

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