2020
Gavillucci: «Arbitri? Esiste la sudditanza mediatica. AIA, parametri incongruenti»
Torna a parlare Claudio Gavillucci. L’ex arbitro, dismesso, ha parlato di alcuni episodi della sua carriera e non solo
L’ex arbitro Claudio Gavillucci ha parlato ai microfoni di Fanpage.it, tornando sull’episodio che lo ha visto protagonista in Sampdoria-Napoli e dicendo la sua anche sulle pressioni per gli arbitri. Ecco le sue dichiarazioni.
INTER JUVE – «Questo era un tema delicato da affrontare, perché molto tecnico. Ho pensato che la cosa migliore fosse pubblicare i referti. Per fare un esempio, il più noto, ho scelto Inter-Juventus del 2018, la partita che ha sancito l’assegnazione dello Scudetto (quella della mancata espulsione di Pjanic, ndr). L’arbitraggio di Orsato è stato valutato più che buono, come la mia direzione in Sampdoria-Napoli. Orsato resta uno degli arbitri più forti di sempre, ma è evidente che in quella partita sia inciampato in una serata no: qual è il motivo per cui a quella prestazione negativa è stato assegnato lo stesso voto di una prestazione positiva? Andando a scavare, avendo ricevuto per la prima volta nella storia dell’AIA i referti con cui veniamo giudicati, i parametri sono risultati incongruenti».
CALCIOPOLI – «Se mi stai chiedendo se esiste la sudditanza psicologica, io ho coniato un nuovo termine, un’evoluzione: la sudditanza mediatica. Metto la mano sul fuoco su tutti i miei colleghi, persone integerrime e professionisti veri, che fanno della loro professione una ragione di vita. Ma non vengono garantiti da un sistema che gli permetta di poter essere sereni e liberi come dovrebbe essere un giudice»