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Gattuso e Reina presentano la sfida amarcord tra Milan e Liverpool ad Anfield

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In una doppia intervista a DAZN, Reina e Gattuso hanno presentato la sfida tra Liverpool Legends e Milan Glorie in programma domani pomeriggio

DAZN è pronta a trasmettere la sfida di Anfield tra Liverpool Legends e Milan Glorie, in programma domani pomeriggio alle 16. Un appuntamento cui non possono mancare i nostalgici rossoneri, che ben ricorderanno le due finali contro i Reds vissute nel 2005 e nel 2007. Nella tragica serata di Istanbul il Milan perse clamorosamente una coppa ormai a portata di mano, ma due anni dopo riuscì a vendicarsi nella finale di Atene.

Gli stessi giocatori presenti in quegli anni saranno protagonisti di questo incontro tra vecchie glorie, annunciato in una doppia intervista da Reina e Gattuso, attualmente secondo portiere e allenatore del Milan. Oltre a loro, saranno presenti anche Maldini, Kakà, Pirlo, Dida, Gattuso, Rui Costa, Nesta e Serginho, mentre dal lato Reds presenzieranno, tra gli altri, Gerrard, Carragher, Dudek, McManaman e McAteer. L’amichevole avrà scopo benefico, con il ricavato devoluto alla Fondazione LFC, che si occupa di migliorare la vita di bambini e ragazzi, e alla Fondazione Milan incentrata sui valori dello sport.

Un ricordo denso di emozioni per Rino Gattuso: «Il Milan è stato un sogno, la squadra per cui ho sempre tifato da bambino. Quando vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. Ho sempre desiderato riuscire ad alzare la coppa al cielo con quella maglia. Negli anni ho avuto compagni strani. I più vanitosi erano Borriello, Beckham e Redondo, sempre vestiti diversi. Il più casinista, dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre».

A proposito della finale del 2005, tanto rammarico per l’ex centrocampista: «Istanbul? Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta. I movimenti di Dudek durante quella gara e poi sui rigori li ho sognati per moltissimi anni. Vedere la doppia parata che ha fatto su Shevchenko al 119° è stato un incubo, che qualche volta appare ancora».

Sul trionfo del 2007, invece, solo tante emozioni: «Io cantante come Ancelotti? Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio».

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