2018

Gattuso applaude il Milan: «Mi è piaciuta la mentalità»

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Gennaro Gattuso commenta il ritorno alla vittoria del Milan nell’ultima gara del 2018 e rivela: «Fra me e la dirigenza c’è rispetto».

Il Milan ritrova la vittoria prima di Capodanno contro la SPAL e chiude il suo 2018 a -1 dal 4° posto che vorrebbe dire Champions League. Soddisfatto il tecnico rossonero Gennaro Gattuso, intervenuto nel post gara ai microfoni di DAZN: «La squadra mi è piaciuta molto, – ha affermato – abbiamo creato tanto, abbiamo tenuto bene il campo. È stata una prestazione gagliarda a livello tecnico e tattico, andare sotto dopo il periodo da cui venivamo non era facile. Mi è piaciuto tutto, in particolare mi è piaciuta la mentalità della squadra».

«Potevamo chiuderla prima – ha ammesso l’allenatore calabrese – e alla fine abbiamo rischiato anche qualcosina. Dobbiamo continuare a migliorare, quest’anno ci è successo di tutto. A dicembre abbiamo avuto due match ball e non li abbiamo sfruttati, adesso siamo qua a leccarci le ferite, ma dobbiamo guardare avanti». Nota di merito per ‘Il Pipita’ Higuain, tornato trascinatore: «Higuain è un giocatore che vive per il gol, – ha dichiarato Gattuso – da quando gioca in Serie A è sempre stato un cecchino. L’ha vissuta male, l’espulsione e il rigore sbagliato contro la Juve sono stati una mazzata. Per noi è importante, deve trovare continuità, a livello di tiri precisione, perché l’ha sempre avuta. In questo periodo c’è mancato, spero si sia sbloccato anche a livello mentale con questo gol».

Quindi sul rapporto con la dirigenza, che non ha esitato a confermarlo nel momento più critico per la squadra: «È la maglia che pesa, è la storia che pesa, è giusto che tante volte Leonardo, Maldini, Gazidis e la famiglia Singer chiedano qualcosa in più. – ha sostenuto il tecnico calabrese – A tratti questa squadra può dare di più, ci manca un po’ d’esperienza, da quando la gestisco ogni volta che dovevamo fare il salto di qualità non l’abbiamo fatto, questo dobbiamo migliorare. Sono abituato, ma bisogna fare i conti con personalità diverse, con giocatori che sbagliano e San Siro non perdona, fuori casa il livello s’è alzato. C’è onestà, a volte la vedono in maniera diversa da me, ma c’è un confronto quotidiano e c’è rispetto».

Ora testa e cuore vanno alla finale di Supercoppa Italiana, che il Milan giocherà in Arabia Saudita il prossimo 16 gennaio contro la Juventus, privo dello squalificato Suso: «A Doha mancherà Suso, che è tra i giocatori più importanti. – ha sottolineato Gattuso – Ma non dobbiamo cercare alibi. Le partite si preparano, a volte ci riusciamo bene e altre volte no». 

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