2009

Gasperini: “La Juventus tornerà  grande, sul Genoa…”

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Intervistato dall’edizione odierna di TuttoSport, il tecnico Gian Piero Gasperini, esonerato dal Genoa dopo poche giornate dall’inizio del campionato, è tornato a parlare per spiegare i perchè di questo divorzio inaspettato: “Ho trascorso anni splendidi. Il nostro progetto iniziale tendeva a reperire giovani di prospettiva soprattutto sul mercato italiano, farli maturare e valorizzarli e magari diventare così anche un serbatoio per le rappresentative nazionali. Fino a un certo punto è stato così, poi improvvisamente è cambiato tutto…Il Genoa ha voluto intraprendere un’altra strada. Ok, ma per fare cosa? Io penso che quando resti concentrato sui tuoi intenti tutto procede bene ma quando inizi ad avere velleità  diverse dalle tue reali possibilità  allora incontri problemi. Quest’anno abbiamo fatto buone partite contro squadre forti, purtroppo abbiamo patito diversi infortuni che ci hanno condizionato. Ma il vero problema è che a un certo punto non c’era più chiarezza d’intenti: non si capiva più quale era il nostro obiettivo. Ogni strategia può andare bene ma dev’essere finalizzata a un traguardo preciso”.

Gasperini dice anche la sua sullo scudetto e, in particolare, analizza anche la situazione della sua ex squadra prima del Grifone, la Juventus: “La nuova società  è stata molto brava nel ripartire e a pacificare l’ambiente. Del Neri ha dato un’identità  alla Juve e credo abbia lavorato bene. Per vincere però occorrono grandi giocatori e di conseguenza investimenti ingenti. Ma certi costi vanno a scontrarsi con le esigenze economiche della soÃ?­cietà . Io credo che nel tempo la Juve tornerà  a primeggiare, soprattutto quando potrà  disporre del proprio stadio. Per ora deve cercare di crescere. Comunque non è mai stato detto quanto sia stato sconvolgente per società  e ambiente quanto è successo a causa di calciopoli. Scudetto? Il Milan dispone di Ibra uno che riesce a fare una differenza esagerata. Ed è grazie a lui se i rossoneri ora sono i maggiori candidati allo scudetto. Lo svedese con il suo approdo alla corte di Allegri ha trasformato il Milan da una squadra medio alta a una di grandissimo spessore, almeno in Italia. E questo non è un bel segnale per il nostro calcio. Perchè una squadra importante non può dipendere totalmente da un solo giocatore”.

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