Gasperini, la formazione "discutibile" dell'Atalanta in Supercoppa: analisi, errori e messaggi sul mercato
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Gasperini, la formazione “discutibile” dell’Atalanta in Supercoppa: analisi, errori e messaggi sul mercato

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Gasperini e quella formazione dell’Atalanta contro l’Inter che ha fatto tanto discutere: analisi, errori e un “messaggio” in vista del mercato

Quando si perde, il 90% delle volte si prevede la “crocifissione in sala mensa” dell’allenatore seppur sia un forte ragionamento di pancia, ma quello che è capitato durante Inter Atalanta ha visto Gian Piero Gasperini sul “banco degli imputati” per la formazione tanto strana quanto fatale scesa in campo, lasciando nel mezzo tanti segnali.

Partendo dallo schieramento iniziale, i nomi d’impatto sono stati Zaniolo, Brescianini, Samardzic in attacco e soprattutto Scalvini a centrocampo. Se davanti gli ex Roma e Udinese ci potevano anche stare, non si può dire lo stesso per Marco e Giorgio: il primo davanti ha mostrato segni di difficoltà in quel riadattamento nonostante alcune caratteristiche offensive, il secondo messo in mediana ripetendo un altro riadattamento fatto però nel 2022 contro Lipsia e Lazio (quando però si era in netta emergenza) lasciando in panchina non solo Ederson, ma anche un Pasalic che comunque tra alti e bassi era molto più coerente tatticamente.

In campo però al di là di una precisione che lasciava desiderare, l’Atalanta comunque si dimostrò combattiva creando qualche occasione: seppur Carnesecchi abbia nascosto momentaneamente la polvere sotto il tappeto. I nerazzurri hanno sofferto molto a centrocampo dove il risultato della formazione iniziale fu quello di una Dea che voleva metaforicamente rimpiazzare la besciamella con il mascarpone per completare una lasagna diversa rispetto a prima. Dentro Ederson, CDK e Lookman e le cose migliorano (subendo comunque la superiorità dell’Inter) tanto da siglare un goal annullato per fuorigioco.

Le parole di Gasperini evidenziano molte cose (comprensibili e non). In primis quegli “esperimenti” che se da una parte è giusto farli, dall’altra si è sbagliato il contesto (era una competizione dove si poteva portare a casa un trofeo), a meno che non si volessero dare dei messaggi in ottica mercato come è stato fatto contro il Lecce nel 2022 nonostante una squadra ai tempi seconda in campionato: gesto comunque non necessario da compiere in quanto è ovvietà che Tony D’Amico e Percassi (e loro lo sanno bene) dovranno prendere un centrocampista e un altro attaccante.

La ragione obiettiva del tecnico però sta nel sottolineare quanto l’Atalanta abbia bisogno di ruotare continuamente i suoi giocatori senza essere dipendente dal duo CDK-Lookman, seppur uno dei due, visti gli infortuni di Retegui e Scamacca, deve comandare la manovra: per quanto debbano essere le figure a farla da padrone e non i nomi. Opportunità sprecata? Forse, così come basterà poco ad un’Atalanta prima in classifica di cancellare questa piccola macchia. Resettare, andare avanti con le stesse consapevolezze, nonostante la Dea potesse interpretare la Supercoppa in una maniera leggermente diversa rispetto a quella presentata da Gasperini.

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