2016

Gasperini: «Atalanta sullo stile dell’Athletic Bilbao»

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A tutti gli effetti è l’Atalanta di Gian Piero Gasperini: il tecnico ha dato il suo gioco e la sua fisionomia alla squadra lombarda e pensa in grande, anzi in grandissimo

Dopo un inizio particolare, Gian Piero Gasperini ha lanciato la sua Atalanta in zone nobili in Serie A, fino ad arrivare ai posti per l’Europa. Gasp racconta che ci è voluto del tempo perché il gruppo è ampio ed è servito del rodaggio, l’Atalanta poi presentava un mix interessante di giovani e senatori. Il sogno del presidente Percassi è quello di una rosa composta con ragazzi del vivaio e l’allenatore si dice pronto a realizzarlo. Il tecnico della Dea ha fatto affidamento sui giovani nel momento più difficile di questa stagione: «Ero a un passo dal baratro, la vittoria col Crotone è stata utile, quella col Napoli è stata la svolta». Si dice che prima di Atalanta – Napoli il mister abbia comunicato la formazione ricca di giovani a Percassi e questi non sia riuscito a dormire dalla tensione, ma Gasperini ancora una volta si dice sereno: «Mi ha sempre sostenuto, gli piace la mia filosofia e mi fa piacere vedere che non solo all’Atalanta ora i giovani italiani tornano in auge».

L’ATALANTA DEI GIOVANI E DI GASPERINI – A proposito di Italia, il Gasp consiglia Alejandro Gomez a Ventura per la Nazionale e poi si sofferma su Petagna, del quale si dice curioso. Franck Kessié invece, prosegue l’allenatore, ha piedi niente male e ha uno strapotere fisico impressionante in grado di colmare il gap atletico con le altre leghe. Gestire un gruppo così non è stato troppo difficile per Gasperini, è emersa la professionalità dei senatori che sono stati preziosi e hanno garantito un ambiente sereno, dove anche chi non vive un buon momento – Sportiello o Paloschi – potrebbe avere la sua chance in futuro. Si torna a parlare di giovani e l’ex genoano si dice favorevole non solo alle seconde squadre ma a qualsiasi cosa che permetta la crescita dei giovani. Infine Gasperini pensa in grande per il futuro della Dea. «Europa? Siamo in forma ma è difficile difendere questa posizione, pensiamo a crescere di fascia. La società è seria e il pubblico passionale, possiamo farcela. Il progetto poggia sui giovani del vivaio e su un’identificazione molto forte sul territorio. Un’Atalanta stile Athletic Bilbao, ma se c’è uno bravo che non parla bergamasco va bene uguale».

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