2014

Garcìa Tena: «In Italia regole penalizzanti, vi racconto l’impresa del Celtic Park»

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Il difensore spagnolo protagonista nel primato dell’Hamilton in Scozia

Celtic Park, ore 15,10: Crawford manda in visibilio i tifosi dell’Hamilton con il gol dello zero a uno. I biancorossi sono primi, mancano quaranta minuti alla fine. Non succederà più nulla e a fine gara è festa grande per i biancorossi. Per un città di 50000 abitanti essere in vetta alla Scottish Premiership dopo aver vinto in trasferta contro il Celtic è qualcosa di straordinario, storico. Protagonista assoluto di questa impresa è il difensore spagnolo Jesus Garcia Tena che ha, di fatto, annullato Jonathan Guidetti, vecchio obiettivo delle italiane. Un cognome che potrebbe risultare ai più familiare, il fratello Pol gioca nel Vicenza. La redazione di Calcionews24.com lo ha intervistato in esclusiva per raccogliere le emozioni della gara di ieri.

Jesus ieri avete compiuto l’impresa vincendo in casa del grande Celtic. Raccontaci come siete riusciti in questa grande vittoria?
«È stata una partita difficile, grande stadio e grande tifo, loro sono una grande squadra ma siamo riusciti a segnare e a difendere molto bene fino all’ultimo minuto».

Hai marcato un attccante forte come Guidetti annullandolo. E’ stata la tua migliore gara?
«Sì, è stata una bella gara, mi sentivo molto bene ed è andato tutto per il meglio. Ho voglia di continuare così e dare il massimo».

Un successo che vi manda in testa alla classifca, dove volete arrivare?
«L’obiettivo primario è raggiungere il prima possibile la salvezza, poi dopo penseremo a puntare la testa della classifica».

Jesus tu sei passato anche nel settore giovanile della Juventus, che ricordi hai di quella esperienza?
«Ho fatto sei anni nel settore giovanile dell’Espanyol, sono passato velocemente dalla Juve che mi ha prestato per sei mesi a Cuneo nel 2012, l’anno della promozione in C1. La Juventus è un grande club, vincerà anche quest’anno».

Cosa non è andato nell’esperienza italiana? Hai voglia di tornare?
«Mi è arrivato il transfer a fine febbraio, avevo perso sei mesi di campionato, ero dispiaciuto e avevo tanta voglia di giocare e dimostrare. Sicuramente le regole in Italia non sono d’aiuto per un calciatore, qui in Scozia conta solo il merito sul campo. Chiaramente, l’Italia è un campionato in cima ai miei desideri, ma ora sono determinato solo a fare bene con la maglia dell’Hamilton».

Hai qualche sassolino da toglierti..
«Tanti, mi interessa solo dimostrare il mio valore sul campo e non con le parole. Ho ancora tanta voglia di rivalsa e di miglioramento. Non voglio fermarmi..».

Tuo fratello Pol ha dato solidità alla difesa del Vicenza. Ti ha chiamato ieri? Com’è il vostro rapporto?
«Sento quasi ogni giorno mio fratello, ci carichiamo prima delle partite e ci facciamo i complimenti, quando meritati, alla fine dei match. Abbiamo un rapporto eccezionale, vi sorprenderà sicuramente quest’anno in serie B».

Abbiamo parlato degli obiettivi di squadra, quali quelli personali? Dove pensi di poter migliorare? 
«Voglio migliorare sempre e in tutti gli aspetti, con focus specifico sulla velocità e l’agilità. Lavoro duramente tutti i giorni per essere sempre più preparato. Come punti di forza, la precisione nei lanci lunghi e la tecnica».

Com’è visto il calcio italiano in Scozia?
«È visto come un modello di alta qualità, troppo tattico per gli standard locali».

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