2014
Galliani: «Volevo Conte, tifavo Juve»
Alla vigilia del match coi bianconeri: «Ora rapporti migliori con l’Inter»
MILAN GALLIANI ITALIA CONTE JUVENTUS – Una lunghissima intervista concessa oggi al Corriere della Sera in cui l’a. d. del Milan Adriano Galliani parla di tutto e di più. Per il numero due rossonero ormai da una vita c’è una sicurezza: a prescindere dai rossoneri, Milan può tornare in vetta al calcio che conta nell’anno dell’Expo. Chiaro il riferimento ai cugini dell’Inter, con cui i rapporti non sono male. Si inizia però prima di tutto dal passato, da quando Galliani tifava Juventus e da quell’approccio ad Antonio Conte…
MILANISTA E MILANESE – Così l’a. d. rossonero: «La mia passione juventina? E’ finita presto, da ragazzino. La mia squadra del cuore è sempre stata il Monza. I monzesi non si sentono milanesi, quindi in molti per contrapposizione tifano Juve. Se io mi sento milanese? Sì. Milanese e milanista. Vivo a Milano da 28 anni». Parlando appunto di Milan: «Il Milan viene da un campionato negativo, dopo un primo, un secondo e un terzo posto. E con Allegri in Champions ha sempre superato i gironi. Certo, le scorse sere ho sofferto molto a vedere le partite di Coppa senza il Milan. Gli anni bui? È come con le crisi economiche: tutti sono bravi a spiegarle dopo, nessuno ti dice prima che andrà in un certo modo. Ora è inutile parlarne, il passato non ha rimedio. Se Seedorf ci porta in tribunale? Seedorf non ha fatto, a oggi, alcuna richiesta danni». Ma è questione di giorni, forse di ore, secondo quanto annunciato dai legali.
AMICO MIO – Sull’amicizia con Allegri, ora passato alla Juventus e con cui domani sarà già scontro: «Massimiliano alla Juve? Me l’ha comunicato lui. Ci siamo incrociati mentre partiva per Torino. L’avevo incontrato il weekend precedente e l’avevo rimproverato perché non era andato alla Lazio del mio amico Lotito. E fino a due giorni prima, tutti pensavano che Allegri sarebbe andato in Nazionale e Conte sarebbe rimasto alla Juve: la vita è imprevedibile. Conte al Milan invece? Diciamo che un po’ di corteggiamento c’è stato. Conte è un grandissimo allenatore. E secondo me Inzaghi gli assomiglia molto. Rapporti con i bianconeri? Con la Juve di Giraudo avevamo visioni di politica calcistica condivise. Attualmente le cose sono cambiate e, a differenza di un tempo, ci sono molti più punti in comune con l’Inter». I casi della vita…
LE ULTIME MOSSE – Chiosa sulle ultime mosse di mercato in estate: dalla cessione di Balotelli ai nuovi arrivi. Galliani spiega così quello che è successo in pochi giorni: «Balotelli? Ho capito che il suo desiderio era di andarsene. Se crescerà diventerà un grandissimo giocatore. Il suo gol col Liverpool mi ha fatto molto piacere. Gli acquisti non vanno valutati per il costo, ma per il rendimento. È molto più difficile strappare alla concorrenza giocatori in scadenza. L’appeal del Milan aiuta, ma occorrono conoscenza del mondo degli agenti e relazioni con i club. Per esempio: Ménez e Alex erano a fine contratto, ma Diego Lopez e Torres erano ancora legati a Real e Chelsea. Li abbiamo acquistati a zero solo grazie a rapporti personali». Rapporti che Galliani ha innegabilmente costruito nel tempo: adesso è il momento di raccogliere i frutti, a partire dalla partita di domani…