Hanno Detto
Galliani: «Monza Milan, la prima sfida con Ibrahimovic da dirigenti»
Adriano Galliani, ad del Monza, ha parlato alla Gazzetta dello Sport della sfida al Milan con un confronto speciale con Ibrahimovic
Adriano Galliani oggi vivrà una domenica eccezionale: Monza-Milan è la sua partita del cuore. Ecco come la racconta a La Gazzetta dello Sport, parlando del confronto diretto con un dirigente che è stato un suo giocatore: Zlatan Ibrahimovic.
AVVERSARI DA DIRIGENTI – «Non parlo del nuovo ruolo di Zlatan, non entro in dinamiche che non mi appartengono. E non voglio parlare dell’Ibra calciatore perché tutti conoscono la sua incredibile carriera. Voglio parlare dell’uomo: un uomo che più generoso non si può. Onesto, leale, sempre disponibile. Un esempio? Se gli chiedo di registrarmi un video di saluto per qualche tifoso in difficoltà che mi esprime questo desiderio, dopo meno di un minuto l’ho ricevuto. Zlatan è una bella persona, penso alla sua umanità: non è passato un giorno senza che facesse visita a Raiola in ospedale».
UNA STORIA COMINCIATA NEL 2010 – «In realtà poteva succedere molto prima, nel 2006. Ariedo Braida stava trattando gli ultimi dettagli, il contratto era pronto. Intervenne Calciopoli: Milam prima retrocesso e poi riammesso in A con 30 punti di penalizzazione. Nonostante la penalità siamo qualificati in Champions, ma ormai era tardi. Per gli stessi motivi Ibra stava lasciando la Juventus e in quelle condizioni l’Inter ci sorpassò. Il mio primo grande rimpianto».
L’ARRIVO AL MILAN – «I grandi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Nel 2009 Zlatan va al Barcellona per 70 milioni e mai avrei potuto pensare che dopo un anno volesse andarsene. Il merito fu del mio grande amico Mino Raiola che sapeva già tutto: mi piazzai a casa di Ibra finché con lui, moglie e figli non salimmo sull’aereo di Silvio Berlusconi diretto a Milano».
LA CORTE PER PORTARLO A MONZA – «Verissima, come giocatore o qualsiasi altra cosa. Il suo amore per il Milan è stato più forte».