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Galli passione ‘groundhopper’: «In Italia abbiamo stadi abbandonati a se stessi»
Filippo Galli, ex calciatore del Milan, ha parlato a Tuttosport della sua passione da visitatore di stadi e poi consiglia l’Italia
Filippo Galli, ex calciatore del Milan, ha parlato a Tuttosport della sua passione da visitatore di stadi e poi consiglia l’Italia. Le sue dichiarazioni:
STADI ITALIANI – «Beh, gli stadi italiani… Quello che ricordo anche come giocatore, visto che qualche anno dopo Italia 90 l’ho ancora fatto, è che non sono stadi costruiti con le attenzioni necessarie. Spesso ci sono difficoltà ad entrare con un autobus, ad esempio! Cose pazzesche. Ci sono impianti che hanno un fascino incredibile, ma sono le tifoserie che glielo danno. Io sono milanista da quando avevo sei anni quindi penso alla Curva Sud di San Siro e mi emoziono, ma anche se senti l’inno della Roma allo stadio Olimpico non puoi rimanere indifferente. Nonostante la distanza dal campo, nonostante la pista di atletica».
MODELLO ITALIA – «Secondo me l’aspetto più importante, più della struttura, è il modo in cui le società riescono a far vivere lo stadio alle persone. Bisogna facilitare il tifoso con le infrastrutture: non è possibile che sia una sofferenza arrivare allo stadio o lasciarlo dopo la partita. Certi impianti sono abbandonati e se stessi e fanno passare la voglia di andarci o di tifare. Ecco, se devo fare un esempio: lo stadio nuovo del Tottenham, dal mio punto di vista, ha perso il fascino delle atmosfere del White Hart Lane, ma è all’avanguardia e per i tifosi è una piacere viverlo durante la partita e non solo».