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Galeone: «Allegri è sicuro di tornare a giugno. Ha un ottimo rapporto con Agnelli»
Giovanni Galeone, mentore di Allegri, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del futuro di Max: queste le sue dichiarazioni
Giovanni Galeone, mentore di Allegri, ha parlato alla Gazzetta dello Sport del futuro di Max. Le sue dichiarazioni.
GIUGNO – «L’ho sentito un paio di giorni fa ed è certo di tornare a giugno, quindi avrà qualcosa in mano. Io non gli chiedo cosa e non voglio che me lo dica. Ma l’ho sentito molto deciso».
RAPPORTI CON AGNELLI – «Rapporti ottimi. Anche quando si sono lasciati con il presidente non c’erano stati attriti. Si sono sentiti anche l’anno scorso più volte, non si sono abbandonati completamente. Non so se il suo ritorno sia possibile e non so in quali condizioni. Ma non lo escluderei a priori. Se me lo avesse chiesto un anno fa l’avrei escluso. Ora no».
ROSA DA RIFONDARE – «Se notate da quando è andato via i primi a essere ceduti sono stati uomini che lui faceva giocare sempre: Matuidi, di cui era innamorato, Khedira, professore di calcio, che non sbagliava un movimento o un inserimento, Emre Can. Probabilmente avrebbe fatto altre scelte, anche se Ramsey, Arthur, Rabiot non sono da discutere. Il problema è schierarli al meglio, definire un modo di stare in campo».
PIRLO – «Ha fatto un po’ di fatica, all’inizio come tutti anche per colpa del Covid. Però lui è ancora molto giocatore. Il problema è che manca l’identità di gioco. Prima c’era lo spirito Juve, Max aveva capito che la BBC non poteva più essere la risposta. Chiellini non può più giocarle tutte e a sinistra né De Ligt né Bonucci vanno bene: possibile che una società che spende tanto non veda che quando manca Chiellini non c’è un centrale di sinistra? Lo ha dovuto fare Alex Sandro, povero disgraziato. Qualche limite nella costruzione c’è stato, con Max forse sarebbero arrivate più obiezioni».
RITORNO – «Vediamo come finisce il campionato: la Juve ha la fortuna che la Roma contro le prime sette fa pochissimi punti, se no sarebbe in zona Champions. E con il Napoli, l’Atalanta e il Milan, i bianconeri avrebbero avuto problemi a entrare nei quattro, di questo passo. A fine stagione andranno fatte delle scelte definitive e decisive per dare un nuovo profilo alla Juve, se vuole arrivare a questa benedetta Champions».