2017

Il carpe diem di Gabigol: come cambia l’Inter

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Gabigol decide la trasferta di Bologna: la rete del talento brasiliano tiene in vita le speranze Champions dell’Inter

Gabigol all’improvviso: o meglio, in parte ve lo avevamo già raccontato, il mondo Inter attendeva che il giovanissimo attaccante brasiliano sfruttasse le imminenti occasioni a disposizione. Quelle di fatto pervenute dopo le squalifiche comminate ad Ivan Perisic e Mauro Icardi: il maggiore spazio nel pacchetto offensivo si è inevitabilmente tradotto in ulteriori chance per un Gabigol finora ai margini del progetto nerazzurro.

IL BATTESIMO DI BOLOGNA – Al Dall’Ara, contro un Bologna oramai in piena crisi d’identità, Gabigol ha saputo cogliere il momento: entrato in campo ad un quarto d’ora dal termine dell’incontro in luogo di uno spento Palacio, ha trovato il modo per recepire l’assist di D’Ambrosio – scaturito dalla gran giocata di Banega – e depositare il pallone in rete. Fattori decisivi: il taglio alle spalle della difesa e l’abilità nel seguire lo sviluppo dell’azione. Eseguiti questi due passaggi, è stato un gioco da ragazzi firmare la rete del definitivo vantaggio nerazzurro: in una partita, va detto, dall’esito tutt’altro che scontato. Il Bologna aveva fino a quel momento tenuto il campo e non si era lasciato intimidire dalla superiorità tecnica nerazzurra: il graffio di Gabigol tiene l’Inter a distanze invariate da Roma e Napoli. I due scontri diretti casalinghi autorizzano i nerazzurri a sognare il colpo grosso: o meglio, a centrare l’obiettivo ampiamente dichiarato ad inizio stagione e mai nascosto nei momenti più bui di un’annata contraddittoria.

GABIGOL DA MASCOTTE A QUALCOS’ALTRO? – Prima d’oggi, negli sprazzi concessi da De Boer e Pioli, il mondo Inter lo aveva eletto a beniamino quasi per gioco: boati ad ogni ingresso in campo, un po’ per difenderlo da un avvio inevitabilmente complesso e proteggere quello che comunque va inquadrato nella schiera dei talenti cristallini giunti dalle parti di Appiano Gentile, un po’ per enfatizzare il tutto e mantenere comunque alte le aspettative. Ma analizzando quanto realmente accaduto prima di ieri, i dati non tradivano: appena 51 minuti in campionato, zero alle voci gol, assist ed impieghi da titolare. Rendimento insostenibile in relazione ai 29.5 milioni investiti sul suo prospetto. I 16 minuti di ieri cambiano le prospettive: il gol decisivo è quella sorta di carpe diem che – uscendo dalla dimensione del gioco – un po’ tutto l’ambiente nerazzurro auspicava. Il primo segno tangibile di Gabigol è arrivato ed ora l’Inter di Pioli dovrà fortunatamente tenerne conto.

ARMA IN  PIU’ – La sventura del brasiliano nella circostanza in essere sta tutta nella limitatezza della stagione nerazzurra: out da Europa League e Coppa Italia, la sola presenza in campionato riduce giocoforza le possibilità di mettersi in mostra. Allo stesso tempo però, di fronte ai giovani talenti, si è chiamati a compiere delle scelte precise: impiegarli da alternativa a gara in corso, rischiando inevitabilmente di ridurli a comparsate (come finora accaduto a Gabigol), o puntare con decisione sul loro prospetto. Andando incontro agli alti e bassi che accompagnano la crescita delle nuove leve ma accelerando una maturazione che presto può portare frutti assai interessanti. Nell’attuale impianto tattico di Pioli, il buon Gabigol può fungere da alternativa ad Icardi nel ruolo di riferimento offensivo, o di Perisic e Candreva sulle corsie, quando l’interpretazione della gara richiede un maggior tasso offensivo. L’eventuale impiego da titolare – non ci sarebbe da sconvolgersi quando sul cartellino di un classe ’96 sono stati investiti praticamente trenta milioni – passa dalla coesistenza con Icardi: un attacco a due punte che oggi non sembra essere sul taccuino dell’allenatore nerazzurro, ma che sul medio termine può alterare le gerarchie dell’Inter ed innalzarne il tasso tecnico. Gabigol ha iniziato a giustificare il suo nome: sarà ora cruciale comprendere le prossime mosse.

 

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