Futuro Zeman, Montella e Strama i possibili salvagente. La posizione della società - Calcio News 24
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Futuro Zeman, Montella e Strama i possibili salvagente. La posizione della società

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La Roma di Zeman vive tra pericolose discontinuità ed il timore iniziale del partito degli anti-zemaniani si sta riscontrando con evidenza: la squadra offre a tratti delle prestazioni convincenti ma che mancano in termini di continuità, sia all’interno della gara stessa che sul lungo periodo nell’arco della stagione. Fattore che ha estromesso la Roma dalla lotta al vertice e rischia seriamente di compromettere l’obiettivo del terzo posto dichiarato dalla dirigenza.

ZEMAN E IL RIMPIANTO MONTELLA – Buona parte degli iscritti al partito No-Zeman hanno tifato invano per la candidatura di Vincenzo Montella che, al netto di un leggero calo registrato negli ultimissimi turni, ha stupito l’Italia calcistica con un’idea di calcio propositiva e talmente chiara da percorrere subito la via dei risultati pur alle prese con un organico rinnovato per la quasi totalità. Il resto lo ha fatto la pacatezza dell’uomo Montella, mai sopra le righe e sempre oltremodo lucido nell’analisi di ogni risultato. Eppure Zeman lo ha battuto due volte, le uniche in cui i due si sono affrontati da tecnici: in campionato fu una lezione di calcio per ammissione dello stesso Montella la cui Fiorentina però, anche allora, non sfigurò nella proposta di gioco. La seconda vittoria è arrivata due giorni fa in Coppa Italia: clamorosa, per il soggetto in questione, la decisione di cambiare modulo a causa delle numerose defezioni e passare a quell’illustre sconosciuta della difesa a tre. Prestazione alla pari perché la Fiorentina ha creato tanto, ma la Roma è stata abile a fare di necessità virtù ed imporsi con un risultato che può quantomeno ridare morale ad una squadra alla ricerca di convinzioni.

ZEMAN E L’ALTRO GIOVANE – Non se la passa peggio il boemo con Andrea Stramaccioni, altro tecnico emergente e formatosi nelle giovanili della Roma, lui romano di nascita e con una carriera trascorsa prima alla guida dei Giovanissimi della Romulea, poi alla Roma con i Giovanissimi nazionali e gli Allievi. La chiamata di Moratti alla guida della Primavera dell’Inter lo ha condotto dopo meno di un anno al grande salto in prima squadra: il tecnico vive una stagione tra alti e bassi, con il picco toccato nella strepitosa prestazione dello Juventus Stadium e tanti punti interrogativi sorti sull’identità di gioco che sembra ancora latitare e su una tenuta complessiva che troppe volte è venuta meno soprattutto contro realtà dal profilo minore rispetto alla sua Inter. Zeman lo sorprese ad inizio stagione in quel di San Siro, dove l’Inter palesò quei problemi di tenuta difensiva ancora in voga dopo un intero girone. Domenica, nel posticipo della ventunesima giornata, i due di nuovo l’uno contro l’altro: ed ecco che, nel suo momento più complesso dall’inizio di stagione ad oggi, il salvagente di Zeman può essere rappresentato proprio da quei giovani tecnici rimpianti, chi più e chi meno, dal partito degli anti-bohemien.

L’IMMEDIATO FUTURO – Per la prima volta in bilico dopo le tante rassicurazioni arrivate a turno dai vertici dirigenziali, Zdenek Zeman ha bisogno di un filotto di risultati che allontanino le nubi sul suo futuro. Società e dirigenza, a prescindere dalla correttezza o meno delle scelte adottate, hanno dimostrato nel tempo di incentrare il proprio cammino sulla via della coerenza: è accaduto un anno fa con un Luis Enrique praticamente detestato dalla piazza, è probabile che anche oggi non venga rinnegata una scelta presa con convinzione dopo l’addio dello spagnolo (decisione presa dallo stesso Luis Enrique n.d.r). In primis il direttore generale Franco Baldini ha insistito con l’attuale guida tecnica affinché si legasse alla Roma per due anni, invertendo il principio che ha sempre contraddistinto la carriera di Zeman, ossia apporre la firma su contratti annuali. Fattore a testimonianza della validità di un progetto: risulterebbe un segno di discontinuità una decisione diversa difficilmente spiegabile dalla dirigenza. Sorgerebbe spontanea la domanda: perché lo avete preso? Si continuerà così. A meno di un crollo dalle dimensioni inattese.

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