Hanno Detto
Furio Focolari: «Con la Lazio ho vinto uno scudetto e 9 coppe»
Furio Focolari, ex cronista Rai, oggi è direttore dell’emittente Radio Radio. L’ha intervistato il Corriere della Sera e sono usciti fuori tanti racconti sul calcio di una volta.
COME DIVENNE GIORNALISTA SPORTIVO – «Quello fu casuale. Anche se a 19 anni, presa la maturità classica e iscritto a giurisprudenza, rifiutai l’assunzione alla Bml da 200mila lire al mese per il Corriere dello Sport di Ghirelli, dove ne guadagnavo 19mila. I tempi per il praticantato si dilatavano, per cui diventai professionista a 24 anni al Giornale d’Italia».
É STATO UN CALCIATORE MANCATO? – «No, ma ho giocato nei ragazzi della Lazio e a buoni livelli da dilettante. Non ero un campione, ma gioco ancora a calcetto con gli amici».
BETTEGA – «Ho avuto una lite con Bettega in una partita Rai-Mediaset: mi disse “terrone”, io reagii un po’ male e ci buttarono fuori. Essere espulsi con Bettega è come mettere una tacca sulla pistola».
FECE INNERVOSIRE PERTINI AL MUNDIAL ’82? – «No, è una leggenda metropolitana, ma ero inviato al seguito di Pertini: Italia-Brasile la vedemmo all’Eliseo»
DOPO LA CACCIATA DALLA RAI – «Dopo la cacciata, mi arriva una telefonata del presidente tedesco della Puma, che mi chiede di fare dei contratti importanti per buttarsi nel calcio. Divento direttore delle relazioni esterne e dico: “Facciamo la Lazio di Cragnotti”. Vinciamo il campionato e nove coppe. Non solo: con la Puma prendiamo la Nazionale nel 2002 e vinciamo il Mondiale. Penso di essere un uomo fortunato, innanzitutto per la mia famiglia fantastica. Poi per l’incontro con Tomba e per il modo in cui sono risorto dalle ceneri dopo l’addio burrascoso alla Rai».
IL GIORNALISMO OGGI – «Sì, il giornalismo oggi mi sembra un mestiere triste: andavo a cena coi calciatori, ci telefonavamo. Nel 1984 annunciai a D’Amico che avrebbe giocato col Napoli, avevo parlato con l’allenatore. Come battuta gli dissi che avrebbe segnato: 1-1 gol di D’Amico e Maradona».