L’esterno crede nella salvezza: «Bonus? Magari mi comprerò una casa»

Gira per le strade di Frosinone con uno skateboard elettrico insieme a Diakitè o facendo scherzi innocui alla gente con Soddimo: Luca Rudolf Paganini si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’esterno in rampa di lancio ha innanzitutto ringraziato il direttore generale Ernesto Salvini per la fiducia: «Ha creduto in me quando avevo 16 anni, con Roma e Lazio non c’era possibilità di emergere. La settimana scorsa mi ha pure adeguato l’ingaggio (ha altri 3 anni di contratto, ndr). Sempre buon profeta: col primo gol in Serie A ho voluto ricambiare la fiducia».

SALVEZZA – Il Frosinone, che era dato per spacciato dopo le prime giornate, nelle ultime ha dimostrato di potersi salvare: «Perché siamo semplici e uniti, a partite da Stellone, uno che ha giocato fino all’altro ieri. Il giovedì, per dire, andiamo tutti a fare karaoke. Diakitè è sempre di un’altra categoria: parla di sé in terza persona, è buono, autoironico, divertente. Dice: non so stoppare un pallone, mi prendono solo perché picchio», ha raccontato Paganini, grato al club ciociaro per averlo aspettato dopo 5 mesi di pubalgia.

FAMIGLIA – Poi ha parlato del rapporto con la sua famiglia: sua mamma Debora Morina, ballerina del Teatro dell’Opera di Roma, e suo padre Raffale, celebre ballerino: «Lei e mio padre sono stati fondamentali. Geneticamente mi hanno trasmesso l’esplosività nel salto: non è un caso che 6 gol su 11 a Frosinone stati fatti di testa, l’ultimo in sospensione alla Samp. Non solo. Quando tornavo dagli allenamenti stanco e non avevo voglia di studiare, loro mi rispondevano: “E noi, che abbiamo danzato per anni per 8 ore al giorno?” Papà è orgoglioso perché nessuno potrà mai dire che sono emerso per raccomandazioni: facciamo due lavori diversi. Lui al Matusa è il mio amuleto».

SOGNI – Paganini, che afferma di volere una vita come quella di Javier Zanetti, ha rivelato che il presidente Stirpe ha promesso un bonus in caso di salvezza: «Lo metterò da parte, magari in futuro mi comprerò una casa, non so di preciso». Intanto sogna la Premier League: «In passato ho fatto uno stage al Manchester United. Giggs è un idolo, in A mi piace l’accostamento a Callejon del Napoli», ma anche un gol a San Siro, la Scala del calcio.