Stirpe: «Frosinone non è una prigione, chi vuole se ne vada»
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Stirpe: «Frosinone non è una PRIGIONE, chi vuole se ne VADA. Sul nuovo allenatore dico QUESTO»

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Maurizio Stirpe

Le parole di Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, sul futuro del club gialloblù dopo la retrocessione. I dettagli

Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone, ha parlato in conferenza stampa del futuro del club gialloblù.

NUVO ALLENATORE – «Non cambieremo filosofia . Partiamo da una retrocessione dolorosa. Oltre alla valorizzazione del brand, allo sviluppo delle infrastrutture, a una crescita della società, non abbiamo coronato quello che la squadra a lunghi tratti ha dimostrato di meritare. Nuovo allenatore? Ne parlerà Angelozzi».

RETROCESSIONE – «Dopo la sfida contro l’Udinese parlai del fattore infortuni. Sicuramente ha fatto la differenza. Poteva essere un’impresa ma resta una grande stagione. Il lunedì successivo ho ringraziato i collaboratori e ho lanciato un segnale: qui nessuno deve ritenersi prigioniero dei contratti. Deve restare solo chi vuole contribuire alla crescita. Dobbiamo ripartire con  lo spirito giusto, trovare entusiasmo e non fare disastri perché la storia recente di tante altre società parla di questo».

FUTURO – «Chi resta deve rimare con la testa giusta ed essere motivato dal grande lavoro che c’è da fare. Non c’è fretta, le cose vanno fatte con spirito, modo e tempi giusti avendo fiducia nel lavoro delle persone. Mercato? Tutti vogliono i nostri calciatori ma non abbiamo bisogno di vendere. Per cedere i calciatori c’è bisogno che vogliano andare via, ci deve essere una società che faccia un’offerta sensata. E noi dobbiamo essere d’accordo alla cessione».

ANGELOZZI – «Noi siamo retrocessi ma chiudiamo il bilancio in utile. Il benessere economico-finanziario resta la nostra stella polare. L’obiettivo del  Frosinone di quest’anno è di chiudere il bilancio in pareggio sfruttando il vantaggio del paracadute. Le difficoltà che ha la Lega di B nel vendere i diritti aumenteranno sempre di più a causa dell’allargamento della Champions League, del Mondiale per Club e non solo. Per fare un salto nel buio basta poco. Le risorse di anni fa, si stanno riducendo per tutte, altrimenti non si spiegherebbe perché stiano aumentando le proprietà straniere. Angelozzi ha un ruolo centrale, se fossimo rimasti in A gli avrei chiesto di fare il presidente. Anche cosi ha poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Ha le chiavi della società perchè abbiamo fiducia in lui. Zoino? Si occuperà degli aspetti finanziari».